«Astensionismo attivo». Sarà questa l’indicazione del Partito Comunista dei Lavoratori ai propri iscritti per l’imminente appuntamento elettorale del 4 marzo.
«Astensionismo che però non va confuso con il disinteresse, perché noi siamo presenti in tutte le battaglie per il territorio e non solo durante le campagne elettorali» ha puntualizzato Giacomo Di Leo, membro del coordinamento regionale del PCL Sicilia, che nella sala ovale di Palazzo Zanca – affiancato da Angelo Franchina e Antonio Trinchiere – ha incontrato i giornalisti sia per spiegare la posizione del partito in questa tornata elettorale sia per lanciare una proposta in vista delle elezioni amministrative di giugno.
ELEZIONI POLITICHE
«Assistiamo a contorsionismi di carattere linguistico e a promesse di grandi cose che non si avvereranno mai. C’è chi promette 2 milioni di posti di lavora; chi il potere al popolo, ma non si capisce di quale popolo parlino; chi scende in piazza a dare legnate, e mi riferisco all’estrema destra», ha aggiunto Di Leo.
Se a livello nazionale, Il partito comunista dei lavoratori si riconosce nella lista “Per una sinistra rivoluzionaria”, che ha come leader Marco Ferrando, a livello locale (dove la lista non è stata presentata) prende le distanze dalle forze di sinistra in campo. «Non ci piace la direzione presa da Potere al Popolo, che ha come punti d riferimento Tsipras e Melenchon; e non potremmo mai votare Liberi e Uguali, perché non possiamo certo dimenticare che D’Alema e Bersani diedero appoggio al governo regionale di Lombardo».
«La nostra idea di governo si fonda su alcuni assi portanti: il governo dei lavoratori, il rovesciamento del capitale finanziario ed il salario garantito per i giovani fino a quando non trovano lavoro; diciamo no alle spese militare per reinvestire le risorse risparmiate per incrementare gli ammortizzatori sociali».
ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Il partito Comunista dei Lavoratori va oltre le politiche a guarda anche alle elezioni cittadine. «Rivolgiamo un appello alle forze sociali della città per costruire una lista autonoma e indipendente dai poteri forti».
Di Leo dà un giudizio assolutamente negativo dell’esperienza Accorinti: «non ci credevamo neanche nel 2013 perché sapevamo che avrebbe tradito i nostri ideali e così è stato, diventando insieme alla sua giunta depositario degli interessi dei gruppi dominanti di questa città. In questi anni la giunta guidata da Accorinti, Cacciola e De Cola ha dimostrato di fare gli interessi dei soliti noti. Basti pensare al piano di riequilibrio, che scarica il debito sui cittadini; alla rinnovata concessione per la Rada San Francesco ai Franza, a cui di fatto – ironizza Di Leo – hanno affidato il trasporto pubblico comunale di cui parlavano in campagna elettorale; alle mancate soluzione per l’emergenza abitativa; al nodo delle mense scolastiche» .
«Le prossime elezioni amministrative – ha concluso Di Leo – devono essere l’inizio di una politica anticapitalista. Proporremo una lista con il simbolo del partito comunista, perché noi non ce ne vergogniamo».
DLT