La sanità siciliana è nella bufera dopo la tragedia della piccola Nicole ed è nelle sabbie mobile per quel piano di riordino della rete ospedaliera che è diventato fonte di polemiche e scontri all’arma bianca per conquistare anche solo un posto letto in più, salvare un presidio o un reparto dalla mannaia dei tagli.
In quest’ottica i deputati del Pdr, patto democratici per le riforme, hanno predisposto un emendamento da portare in settimana all’attenzione dell’Aula e che prevede proposte concrete per rimettere in sesto un “edificio” traballante, appunto la sanità. L’emendamento riguarda la stabilizzazione dei precari storici delle aziende sanitarie locali e sarà la partita sulla quale i Pdr si giocheranno la conferma del ruolo di forza propulsiva nella maggioranza Crocetta.
“La riforma della sanità resta un punto fermo della nostra azione politica e sulla questione dei precari delle aziende sanitarie siciliane vogliamo arrivare ad una soluzione che metta fine ad un vero e proprio stillicidio che dura da anni- scrive il capogruppo regionale Beppe Picciolo- Siamo consapevoli di avere individuato, con Marcello Greco, Michele Cimino, Salvo Lo Giudice ed Eddy Tamajo, la possibile soluzione per mettere fine a questo stato di cose che penalizza i lavoratori del comparto ma soprattutto incide negativamente sull’intero sistema sanitario regionale. Ci siamo confrontati con esperti di diritto del lavoro e con coloro sui quali grava direttamente la questione”.
Secondo i Pdr la proposta è fattibile e consentirebbe anche di dare risposte a quanti attendono da troppo tempo una stabilizzazione che sarebbe una boccata d’ossigeno sia per il mondo del lavoro che per la qualità della sanità siciliana. Il pacchetto di 5 proposte sulla sanità andrà all’attenzione dell’Ars alle prese con la Finanziaria e mira anche, a costo zero, alla semplificazione burocratica. L’emendamento che sarà presentato dai deputati del Pdr sia a Palermo che a Messina nei prossimi giorni prevede l’applicazione della L.R. n. 5 del 28/1/2014 – disposizioni in materia di personale precario – e della L.R. n. 2 del 13/1/2015, “dando facoltà alle aziende sanitarie della regione di procedere all'assunzione a tempo indeterminato del personale appartenente alla categoria dei lavoratori socialmente utili ed equiparati mediante l’adozione di un piano di assunzioni da sottoporre all approvazione dell'assessorato regionale alla salute entro il 30.5.2015”
Anche i tempi indicati quindi sono brevi, entro la fine della primavera. Le aziende sanitarie che hanno stipulato i protocolli d’intesa con l’assessorato regionale e le organizzazioni sindacali, previsti dalle legge regionale 24/10 potranno, in applicazione alle leggi n° 5 dello scorso anno e n°2 di gennaio (in materia di personale precario) procedere all’utilizzazione delle graduatorie approvate in base appunto a quei protocolli d’intesa con conseguente assunzione a tempo indeterminato. L’emendamento dei Pdr prevede anche l’assunzione a tempo parziale,” potendo in quest'ultimo caso, per ogni posto vacante a tempo pieno assumere due lavoratori a part time a 18 h di servizio settimanali – In tal caso, per ogni posto libero in organico potranno assumersi due lavoratori a part time – Dette assunzioni potranno avvenire comunque nel rispetto del tetto di spesa assegnato per il costo del personale stabilito dalle norme vigenti”.
Nel secondo caso, quello delle assunzioni part-time si raddoppia il numero dei precari da stabilizzare, possibilità che ovviamente dipende da fattori legati alle singole aziende sanitarie. Non sono mancate nelle scorse settimane le proteste di quanti, oltre a sentirsi frustrati da promesse disattese negli anni passati, sono stanchi di essere considerati “personale di serie B” nonostante un servizio di decenni ed una precarietà che è ormai diventata, questa sì, una condizione “stabile”.
Nei prossimi giorni i deputati regionali Marcello Greco e Beppe Picciolo presenteranno l’emendamento in conferenza stampa, ma è chiaro che solo la condivisione della maggioranza dell’Aula potrà comportare la concretizzazione delle proposte e quindi la stabilizzazione dei precari.
Rosaria Brancato