Bouganville: salgono i toni dello scontro. Famiglie in occupazione al Comune

L'emergenza abitativa di Messina si arrichisce di un nuovo e triste capitolo. 

 Dal 24 giugno, un gruppo di 6 famiglie composte per lo più da donne e minori, ha occupato lo stabile ex Anffas sito nella zona del Viale Giostra dando vita al Comitato "Bouganville Occupata". Oggi, nonostante i 4 mesi trascorsi, le richieste dei cittadini coinvolti non solo continuano a mancare di riscontro, ma trovano un muro apparentemente invalicabile eretto dalle istituzioni.

Stamane, una delegazione del Comitato ha mosso una protesta pacifica all'interno di Palazzo Zanca, con la speranza di ricevere risposte concrete che possano sanare i disagi quotidiani a cui le famiglie in questione devono far fronte, diventati ormai una degradante "routine" che non sembra scuotere gli animi della politica messinese. 

Bouganville Occupata, infatti, chiede alle autorità competenti di fornire gli essenziali servizi di luce ed acqua, in attesa di una soluzione che possa definitivamente ridare dignità ai nuclei familiari coinvolti, ad oggi privati di un bisogno primario sancito dalla Costituzione. 



Nei mesi scorsi le buone intenzioni del Comitato sono state espresse in maniera evidente, con la presentazione di un progetto di Co-housing Sociale all'interno del quale la struttura occupata potesse essere destinata ad attività sociali e culturali aperte al pubblico; questo, per evitare l'abusivismo delle Case Popolari, per le quali la graduatoria dal 2013 stenta a scorrere. 
Tuttavia, la serietà manifestata dalla delegazione viene scansata dal primo cittadino Renato Accorinti che, dopo aver aperto al dialogo tramite l'assessore Pino, decide di evitare un confronto diretto con il Comitato, utilizzando un'uscita di servizio per abbandonare il Comune. 
Conseguente la temporanea scelta di occupare i locali comunali da parte delle famiglie, fino al confronto con l'assessore alle politiche sociali Antonina Santisi, che taglia netto sulle richieste fatte, dichiarando che l'eventuale attivazione dei servizi energetici andrebbe ad avvalorare un'occupazione illegale, consigliando l'abbandono dello stabile ex Anffas e garantendo la collazione in Casa Famiglia per le sole donne e bambini coinvolti. 

Un assolvimento parziale, che lascia dubbi e svalorizza gli intenti sempre professati dalle componenti accorintiane per le quali Messina andrebbe cambiata "dal basso", come Alessandra Morabito, componente di "Boungaville Occupata", conferma: "Siamo stati i primi elettori di Accorinti, convinti che potesse essere la chiave per il riscatto delle componenti più deboli della nostra città, ma dopo quasi 5 anni di legislatura ci riteniamo delusi". 


Antonio Caroè