È passato quasi un anno dalla vertenza del “Palazzo San Leone”, immobile privato allora occupato da circa una decina di famiglie in precarietà abitativa. La proposta presentata dall’Unione inquilini in quei giorni fu quella di trasformare l’immobile abbandonato in alloggi sociali attraverso progetti di social housing, mettendo in contatto proprietà ed amministrazione comunale.
In quei quattro mesi concitati ed intensi, sotto la “spada di Damocle” dello sgombero coatto, partito in seguito ad una denuncia dei Vigili del Fuoco che avevano dichiarato inagibile l’immobile di Via Gesù e Maria in San Leone, l’amministrazione sotto pressione della Prefettura decise di concedere la scuola ex Foscolo ad alcune di quelle famiglie e ad altre che già la abitavano.
“L’amministrazione in questo modo- scrive la segreteria cittadina ell’Unione Inquilini- ha fatto della scuola una struttura per l’emergenza abitativa, regolarizzata tramite una determina comunale e un contratto di comodato d’uso, aventi anche finalità di attività sociali all’interno del quartiere. Tutto questo nell’attesa che venissero concretizzati progetti di autorecupero da parte dell’amministrazione comunale. Ad oggi la situazione è drammaticamente statica. La scuola ex Foscolo, riempita oltre le sue possibilità, è stata letteralmente trasformata in un dormitorio. Nonostante le numerose richieste del Comitato, che ad oggi abita all’interno della scuola, di interventi di natura igienica e sanitaria e di chiarimenti rispetto ai criteri di scelta per l’inserimento di nuove famiglie in difficoltà, non si è concretizzato nessun intervento del Comune in tal senso. Abbandonati a loro stessi”.
L’Unione inquilini sottolinea come gli annunciati progetti di autorecupero non si siano concretizzati e come se non bastasse la scuola ha bisogno di interventi per permettere a tutti di abitare, anche solo transitoriamente, in condizioni igieniche- sanitarie dignitose evitando per quanto possibile le situazioni di promiscuità, ancor di più alla luce della presenza di circa venti minori.
“Da chiarire anche la situazione di un altro immobile che avrebbe bisogno di interventi, la ex scuola Pietro Donato, ribattezzata dagli occupanti “Casa Paradiso”. Quest’ultima, occupata da famiglie in difficoltà abitativa, non ha trovato ancora una legittimazione legale, nonostante l’assoluzione degli occupanti da parte della Magistratura. Anche a loro erano state fatte tante promesse fin qui disattese”.