In una città preda da anni di un’economia immobile, incapace di dare opportunità ai cittadini, in cui intere famiglie vivono tra precarietà e necessità, la casa diventa simbolo d’indipendenza, il fulcro di un equilibrio quotidiano non facile da mantenere. Ieri, proprio per trovare quel senso di stabilità, una famiglia ha riaperto un alloggio abbandonato in una traversa del Viale della Libertà, con il sostegno dell’Unione Inquilini di Messina e dei militanti del Circolo “P.Impastato” – Rifondazione Comunista.
La materiale impossibilità di potere accedere al mercato privato degli affitti aveva costretto la famiglia, composta da tre persone, di cui una minore affetta da patologie respiratorie, ad assegnare ad una vettura la funzione di abitazione.
L’Unione Inquilini da sempre sostiene, con le sue battaglie, il diritto all’abitare, sancito anche da diverse sentenze della Cassazione, per le quali l'esigenza di un alloggio rientra fra i bisogni primari della persona. «Riteniamo insostenibile questa situazione», fanno sapere dall’Associazione, «la graduatoria comunale degli alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) si limita a 25 case, mentre la domanda è decisamente più elevata e gli affitti diventano inaccessibili per via della crisi. A questo si aggiunge il notevole ritardo da parte delle Istituzioni competenti di intervenire per i morosi incolpevoli garantendo loro l’accompagnamento sociale presso un’abitazione alternativa ai sensi della legge 124/2013».
La recente introduzione dell’istituto della morosità incolpevole va incontro proprio alle esigenze di coloro che si trovano nella condizione di non poter più permettersi l’affitto a causa di fattori che incidono o hanno inciso negativamente sul proprio reddito come, ad esempio, la perdita del posto di lavoro.
La legge, peraltro, ha istituito un fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. L’importo massimo di contributo concedibile non potrà superare gli 8 mila euro ed il richiedente deve essere in possesso di determinati requisiti (vedi correlato).
Per l’Unione Inquilini, «l’azione di venerdì si inserisce in maniera dirompente nel vuoto istituzionale: le politiche abitative recenti non solo non hanno segnato un avanzamento rispetto al passato nei confronti della crisi abitativa; anzi si registra un imbarbarimento della situazione sociale che si palesa anche nell’art. 5 del Piano Casa del Governo Renzi, che risolve il problema della casa come una questione di ordine pubblico, bypassando la disperazione che caratterizza gli animi dei nuclei familiari costretti a situazioni precarie».
L’Organizzazione, con l’aiuto dei “senza casa”, ha stilato un elenco parziale di una quarantina di immobili pubblici non utilizzati o in stato di palese degrado. «Per queste ragioni, continueremo su questa linea di azione fino a quando non otterremo delle risposte chiare da tutti i soggetti chiamati in causa».
Gabriele Quattrocchi