MESSINA – Nonostante l’estate sia ormai agli sgoccioli, con i primi acquazzoni ad aver già colpito la città, Messina continua a soffrire un’emergenza idrica di cui Amam e l’amministrazione devono dare conto ai messinesi. Questo è quanto hanno affermato 15 consiglieri comunali che hanno richiesto la convocazione urgente di un Consiglio in cui invitare i vertici dell’azienda e della giunta, per relazionare su quanto fatto, sulle cause e sulle possibili soluzioni alla crisi.
I consiglieri hanno spiegato: “La richiesta testimonia la gravità e l’urgenza della questione. Non possiamo permettere che i cittadini messinesi continuino a soffrire per una carenza d’acqua che sta mettendo a dura prova la vita quotidiana e l’economia della nostra comunità. È inaccettabile che, nel 2024, una città come Messina debba ancora confrontarsi con una problematica così basilare. L’amministrazione deve rendere conto delle azioni intraprese finora e, soprattutto, presentare un piano concreto e immediato per risolvere questa emergenza. Abbiamo chiesto che alla seduta del Consiglio Comunale partecipino il sindaco Federico Basile, i vertici dell’Amam, l’assessore competente, il segretario generale e il direttore generale del Comune. È fondamentale che tutte le figure chiave siano presenti per fornire risposte chiare e assumere impegni precisi di fronte alla città”.
E ancora: “Vogliamo sapere quali sono le cause di questa crisi, quali misure sono state adottate finora e, soprattutto, quali soluzioni concrete intendono implementare nel breve e medio termine. I messinesi meritano trasparenza e azioni immediate, non promesse vuote o giustificazioni. Durante il dibattimento, inoltre, valuteremo l’ipotesi di costituire una commissione di inchiesta sulla gestione dell’AMAM S.p.A. e l’ipotesi di un atto di indirizzo alla Giunta comunale, che esercita il controllo sulla medesima società e a cui è stato affidato il servizio in house providing, perché disponga immediatamente l’annullamento della convenzione relativa al cosiddetto vettoriamento di acqua in favore del Comune di Taormina e, quindi, la chiusura del bypass”.
“Questa convocazione del Consiglio Comunale – hanno poi concluso – non è solo un atto formale, ma un grido d’allarme e una chiamata all’azione. È tempo che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità e agisca con l’urgenza che la situazione richiede. L’accesso all’acqua è un diritto fondamentale, non un lusso, e come tale deve essere garantito a tutti i cittadini di Messina”. I consiglieri firmatari della richiesta di convocazione urgente sono stati Giandomenico La Fauci (primo firmatario), Federica Vaccarino, Giovanbattista Caruso, Rosaria D’Arrigo, Emilia Rotondo, Concetta Buonocore, Giulia Restuccia, Dario Carbone, Libero Gioveni, Pasquale Currò, Cosimo Oteri, Mirko Cantello, Giuseppe Villari, Ugo Zante, Amalia Centofanti e Sara Di Ciuccio.
E proprio a questi 15 consiglieri si è rivolta Dafne Musolino. La senatrice ha immediatamente inviato una nota in cui ha parlato di “Consiglio comunale” che “si è svegliato da un lungo sonno che lo aveva mantenuto in un inspiegabile silenzio in merito alla crisi idrica che ancora attanaglia la città. Ne prendiamo atto con favore, alla luce della richiesta odierna di convocazione urgente di una seduta consiliare da parte di 15 consiglieri, che può rappresentare l’occasione per fare finalmente chiarezza su quanto da mesi ormai chiediamo all’amministrazione comunale”
E ha aggiunto: “Ci auguriamo che il Consiglio comunale si ricordi delle prerogative che gli appartengono e che le utilizzi al fine di accendere i riflettori sulla gestione amministrativa dell’Ente. Se da un lato, infatti, il sindaco Basile nella sua relazione annuale riferisce che ‘va tutto bene’, dall’altro la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2023 costituisce prova del contrario. Ci chiediamo come possa Basile aver fatto una simile dichiarazione quando il principale documento contabile dell’Ente giace ancora nel limbo?”.
Poi ha concluso: “Ritengo che nella convocazione urgente del Consiglio Comunale sulla crisi idrica, la principale domanda che i consiglieri comunali dovrebbero porre a Sindaco, assessori e al direttore generale del Comune, è come abbia potuto l’Amam, che per statuto gestisce il servizio idrico per il Comune di Messina quale unico beneficiario, mettere le proprie risorse al servizio di un altro Comune. E, infine, ritengo sia doveroso che i messinesi sappiano se il Comune di Messina ha fatturato il famoso vettoriamento in favore di quello di Taormina e se le fatture sono state pagate. La mancanza delle fatture e l’attestazione del loro pagamento da parte del Comune di Taormina, rappresenterebbe la prova del distoglimento di risorse in vantaggio del Comune di Taormina e del suo sindaco”. Su quest’ultima questione, De Luca e Basile hanno risposto a fine agosto.