Sono allo stremo le risorse dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, dopo una giornata da bollino rosso in tutta la provincia di Messina. Mentre ancora la situazione è critica a Capo d'Orlando e Santo Stefano di Camastra, in serata nuovi focolari si sono accesi sulle colline di Barcellona e, più, tardi, a Villafranca.
Nel centro tirrenico alle porte di Messina il rogo è vastissimo e si stra propagando dalla zona dove sorge la struttura turistica "Il Ranch" su per i fianchi della collina di Salice.
Un altro rogo incombe su Pace del Mela. Sul posto sono presenti squadre di Vigili del Fuoco e unità di soccorso. Il Comune ha invitato i cittadini a restare in casa per non inalare i fumi prodotti dalle fiamme. A peggiorare la situazione un rogo che è stato appiccato a una discarica abusiva ad Archi, frazione di San Filippo del Mela, nella zona industriale. Le fiamme hanno raggiunto la carreggiata del ponte sovrastante la discarica, che si trova vicino alla ex Sacelit.
A Barcellona il vento, che sembrava essere calato nel tardo pomeriggio ma ha ripreso a soffiare forte intorno alle 20, ha alimentato un vasto fronte di fiamme che incornicia la collina tra Gala e Migliardo, proprio alle spalle del Longano.
A Capo d'Orlando, dopo molte ore, brucia ancora la zona a ovest del centro paladino, tra Catutè e Forno Alto. I Vigili del Fuoco non sono riusciti a salvare il Brico e la grossa struttura commerciale è ancora avvolta da fiamme e fumo. Nel tardo pomeriggio è stata interrotta la statale tra Forno Alto e San Martino e le fiamme hanno lambito l'abitato. Messa in sicurezza una bombola del gas minacciata pericolosamente.
Brucia ancora anche Naso. Qui ora si teme per la Chiesa del Convento e per le fiamme che ancora sono a ridosso dell'abitato.
A Santo Stefano di Camastra per tutta la giornata è stato un susseguirsi di allarmi perché a più riprese sono state minacciate molto da vicino le abitazioni. La situazione più critica si è registrata in una palazzina abitata da 15 famiglie, preoccupate per la presenza di due bomboloni non in sicurezza. Malgrado le richieste degli abitanti, il gran numero di interventi ha reso impossibile al personale di Protezione civile eseguire l'intervento di messa in sicurezza e l'edificio è stato evacuato. Alla fine è stato un privato a creare una barriera tra i bomboloni e il fronte delle fiamme.
Intorno alle 20 l'allarme si è spostato tra Tusa e Motta d'Affermo, dove sono stati registrati dei feriti. A Tusa sono saltate le linee telefoniche ed il primo cittadino ha lanciato l'appello ai privati per fornire acqua ai soccorsi. Più drammatica la situazione a Motta d'Affermo dove uno degli ustionati è stato trasferito d'urgenza a Palermo a causa delle profonde bruciature riportate mentre cercava di soccorrere un automobilista. Preoccupazione anche a Canneto di Caronia per gli incendi che minacciano la statale 113.
A Santo Stefano ancora sotto controllo stretto la zona est dell'abitato e la casa albergo per anziani, il cui sgombero è stato evitato soltanto grazie all'intervento della Protezione Civile.