Il vice presidente della prima circoscrizione, Alfredo Manganaro, ha scritto all’Ispettorato dipartimentale delle foreste di Messina, alla protezione civile e al genio civile, per chiedere che si intervenga urgentemente nel torrente Santo Stefano Medio, a monte del ponte Bruca.
Lungo il letto del torrente sarebbero infatti nati degli alberi che ostruiscono il normale deflusso delle acque. A ciò si aggiungono i cumuli di terra poco più a valle, che precedenti lavori hanno lasciato lì. I lavori, che riguardavano lo sgombero del ponte, sono iniziati e mai finiti. O meglio, a detta di Manganaro, sono solo stati spostati qualche metro più a valle. Il portavoce della prima circoscrizione fa presente che sull’altro lato del torrente, in località San Nicola, ci sono auto abbandonate e carcasse di mezzi bruciati.
“Segnalo inoltre – prosegue Manganaro – che nel torrente Santo Stefano Briga ci sono due vecchi silos abbandonati da oltre venti anni e più, e sono in condizioni pericolanti, in quanto tutti arrugginiti e in caso di crollo con le piogge potrebbero ostruire il normale deflusso delle acque con il pericolo di esondazione”.
A far scattare l’allarme è inoltre la presenza di amianto e altro materiale inquinante che viene scaricato a mare. “Il tutto genera un pericolo per i cittadini residenti in zona – ha concluso il vicepresidente circoscrizionale – sia per esondazioni che per inquinamento”.