Alla fine il decreto da più parti e più volte sollecitato è arrivato. Almeno per il momento il 118 è salvo, così come ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità Gucciardi a Messina in occasione della visita del ministro Lorenzin.
“Pervengono da diverse aziende sanitarie richieste in ordine all’immediata applicazione del Decreto in ordine alla dislocazione e medicalizzazione delle ambulanze della rete d’emergenza urgenza in Sicilia- scrivono il dirigente regionale Tuzzo e l’assessore Gucciardi nel provvedimento datato 12 maggio– Al riguardo si chiarisce che il numero delle postazioni complessive attualmente attive nel territorio è pari a 251 e non è prevista alcuna diminuzione nel numero delle postazioni”.
In realtà non è così perché il piano relativo alla nuova Rete ospedaliera trasmesso il 4 aprile al ministero prevedeva tagli al numero delle ambulanze in applicazione del Decreto Balduzzi che indica un rapporto fisso tra numero degli abitanti e mezzi di soccorso ( 1 ogni 60 mila) ma prevede anche deroghe. Se quelle 251 postazioni sono salve lo si deve proprio alla mobilitazione che si è registrata dopo la presa visione del decreto.
Lo stesso assessore infatti nella nota chiarisce che “il documento metodologico (ndr. quello trasmesso a Roma il 4 aprile) del 22 marzo allegato al decreto seppure dà delle indicazioni di massima in ordina alla medicalizzazione delle ambulanze del 118 chiarisce che sarà oggetto di rivalutazione”.
Quindi le “indicazioni di massima” sui tagli c’erano e solo dopo la protesta si è pensato di rimodularle. A rendere urgente e necessaria la rivalutazione è stata la rivolta del 118, in particolare a Messina, non appena i numeri sono stati resi noti (leggi qui). Numerosi sono stati gli incontri in città e le sollecitazioni alla classe politica, al punto che le istanze del 118 sono finite all’attenzione dell’incontro che si è tenuto a Roma al ministero della sanità, presente il sottosegretario alla sanità Faraone, il capogruppo Ars Picciolo, il sindaco Accorinti, il direttore dell’Asp 5 Sirna, il sindaco di Terme Vigliatore Cipriano ed il vice sindaco di Barcellona Sottile.
“Nelle more quindi della rivalutazione, si conferma che la rete delle ambulanze/postazioni del 118 resta quella prevista dal Contratto di servizio in house con la società Seus con validità triennale fino al 31 dicembre del 2018”.
La disposizione trova il totale favore del direttore generale dell’Asp Gaetano Sirna che peraltro sta anche pensando di aumentare il numero delle ambulanze con medico a bordo (fatto questo previsto dal Balduzzi ed a costo zero), che già si sta muovendo in questa direzione.
"Ad uno ad uno i tasselli del puzzle si vanno a completare- commenta Beppe Picciolo-La fiducia riposta dalla Commissione sanità nell'assessore sta consentendo di entrare nella fase 2 rispettando le eccellenze provinciali come il 118 e il suo Modello Messina. Sono certo che, dopo il conforto del ministro Lorenzin l'assessore Gucciardi non farà mancare il sostegno economico al resto degli impegni presi per correggere le criticità della rete fortemente volute dagli operatori della sanità che amano il proprio lavoro e non fanno solo proclami annunciando sventure. Siamo tantissimi lavoriamo per migliorare il sistema ma sopratutto vigiliamo affinchè si realizzi quanto detto a favore del nostro territorio".
Nel provvedimento l’assessore fa riferimento alla rimodulazione della Rete ospedaliera in base alle integrazioni richieste ad aprile dalle singole realtà (quindi ad esempio anche interventi a tutela dei presidi di Barcellona e Sant’Agata o dei posti letto al Papardo). Entro fine maggio i manager dovranno trasmettere alla Regione le singole modifiche da inviare poi per l’ultimo passaggio al Ministero. Sarà quindi cura dei direttori generali applicare quanto previsto da Gucciardi e richiedere interventi correttivi.
A proposito di Barcellona e Papardo ad intervenire sono i deputati a 5Stelle D’Uva, Zafarana e Villarosa che annunciano un’interrogazione ai Ministeri della Salute, dell’Economia e delle Finanze sulla rete ospedaliera.
“Documenti ufficiali alla mano, stiamo parlando della soppressione di diversi posti letto, del taglio di numerose unità operative complesse e di pronto soccorso, nonché della declassificazione dell’Azienda Ospedaliera Papardo a DEA di primo livello e di quella di Barcellona che va a perdere tutte e cinque le unità complesse. Ci auguriamo che, al di là delle belle parole e delle belle visite i Ministri si impegnino a verificare la reale situazione di Messina e capire se questi tagli possano realmente garantire una copertura ospedaliera adeguata per tutti i cittadini”.
Rosaria Brancato