Di seguito la riflessione dell’ex city manager Emilio Fragale
Il “centro” in Italia non esiste più.
È stato inghiottito dalla voragine aperta dalla implosione dei partiti della Prima Repubblica ed è stato sepolto dai calcinacci del crollo dei “muri”. Non esiste più dalla liquidazione della Democrazia Cristiana.
Renzi immagina una cosa nuova, una Italia Viva e afferma: “Adesso si tratta di costruire una Casa giovane, innovativa, femminista. La politica richiede proposte e coraggio, non solo giochi di corrente.”
Il primo, in Sicilia, a rispondere “noi ci siamo” è stato l’on. Totò Cardinale … a nome suo e di sua figlia. Nulla contro l’ex Ministro ma … diciamo che vi sono i presupposti per una “ribollita”. A Messina fa da eco l’on. Beppe Picciolo che ipoteca uno spazio di simpatia. Avevo sentito parlare di una interessante intrapresa associativa da promuovere per otturare carie culturali e sociali e alleggerire il peso sulla bilancia di compulsivi e smisurati siciliani veri. E ora?
Le elezioni del 27 e 28 marzo 1994 furono le prime dal 1946 in cui sulla scheda non era presente il simbolo della DC. La stragrande maggioranza di coloro che fino ad allora avevano barrato quella casella, in quella tornata elettorale, non scelse né i Popolari di Martinazzoli, né il Centro di Mastella. Il loro votò andò a Forza Italia e a Silvio Berlusconi. Quei voti non rientreranno in alcun pesciolone bianco.
Invero, la battaglia al populismo andrebbe condotta in nome del popolarismo. Sturzo … chi era costui?
Fatto sta che ne’ alle nostre latitudini ne’ nel Paese e – comunque e soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia – crescita e sviluppo possono essere affrontati con logiche di posizionamento in caselle di uno scacchiere sbiadito.
Messina ha dato ripetuta prova in occasione delle competizioni amministrative di avere voglia di caballeros. Significa signori ma è lecito pensare anche ad altre traduzioni. In ogni caso, si può attingere alla lettura del libro dal titolo “Vincenzo Croce detto Pitocchia e … tanti altri illustri messinesi” per tratteggiare profili di gradimento diffuso per i lustri a venire.
Renzi non è credibile. Per me non è credibile chi fa tratta
di uomini per perseguire ciniche smanie di potere. Anche se non mi piace
mischiare le questioni, sovvengono due cognomi su tutti: Letta e Genovese.
Renzi non è credibile. Ha già messo in vendita il governo appena formato.
Altrimenti … come esercitare appeal su chi invocava elezioni.
Spero che il duetto canoro di Faraone e Micciché che
intonavano “bella ciao” non sia stato profetico.
In altre occasioni, ho auspicato responsabilità versus demagogia … ma “accussi’ mi pari na strunzata”. State sereni. State buoni se potete. Accasatevi. Non troverete ne’ lo scudo crociato ne’ la scritta “libertas”.
Emilio Fragale