L’accordo è stato firmato il 9 febbraio 2017. Dopo infruttuose discussioni, protratte per trent’anni, si era finalmente fatta la scelta definitiva per il secondo palagiustizia, che aveva messo d’accordo tutti: la nuova sede in viale Europa, lì dove c’è oggi l’Ospedale Militare che, a sua volta, sarebbe trasferito in via Bonino, nel Parco Logistico della Marina Militare, oggi abbandonato e da ristrutturare. Entrambi i trasferimenti si sarebbero dovuti concludere entro quattro anni, circa due anni per il completamento e l’approvazione dei progetti, altri due per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori. Tutto coi fondi a disposizione, 17 milioni (VEDI QUI).
Secondo il protocollo, in pratica, i progetti dovrebbero essere completati e approvati entro febbraio, vale a dire entro i prossimi quattro mesi. Ma rispettare quei tempi sembrerebbe difficile. “E’ stata completata parzialmente la prima parte della progettazione di massima del solo Ospedale Militare in via Bonino – ha detto nel corso di una riunione odierna a Palazzo Zanca il responsabile dei servizi territoriali per Messina dell’Agenzia del Demanio, Giusto Santoro -, mentre nulla è stato fatto per il progetto di trasformazione della struttura di viale Europa”.
Il sindaco Cateno De Luca ha espresso perplessità su tutta l’operazione. “Sembrerebbe che la somma iniziale di 5 milioni di euro per l’Ospedale Militare sia aumentata a 8 milioni, quindi per il palagiustizia resterebbero 9 milioni e non 12, somma che non basterebbe a realizzare neanche il 50 % degli spazi che servono agli uffici giudiziari. E’ una scelta illogica, per finire i lavori passerebbero dieci anni e avremmo una struttura insufficiente”. Per il primo cittadino, quindi, per il solo palagiustizia nella sede di viale Europa, servirebbero almeno 20 milioni, esclusa la cifra compresa tra i 5 e gli 8 milioni per il trasferimento dell’ospedale militare. Un totale, quindi, di 28 milioni, rispetto ai 17 disponibili.
Ma non si tratterebbe di un problema solo economico. Il vicesindaco Salvatore Mondello ha manifestato anche dubbi tecnici “sull’opportunità di intervenire su un manufatto esistente che presenta criticità circa l’aspetto sismico e quello legato al vincolo della Soprintendenza”.
Cosa pensa, quindi, l’amministrazione comunale? De Luca e Mondello hanno proposto una nuova area, l’ennesima, al posto del parcheggio a due piani di via La Farina. Nello studio preliminare, il parcheggio resterebbe quasi uguale, per avere al di sopra otto piani per una superficie totale di 13mila metri quadri, simile a quella prevista in viale Europa. Ma il costo sarebbe di gran lunga più elevato: 40 milioni, eventualmente da recuperare con un project financing. L’obiettivo sarebbe quello di rivalutare il protocollo d’intesa col Ministero della Giustizia, a cui spetta la parola finale.
Una soluzione, quella dell’area di via La Farina, che, oltre a rappresentare un problema economico, sarebbe una iattura per il traffico del centro città. Anzitutto toglierebbe un parcheggio fondamentale, che sarebbe occupato dai mezzi di chi lavora negli uffici giudiziari. E poi dovrebbe subire un sovraccarico insopportabile in un’area già oggi congestionata e che necessiterebbe di provvedimenti opposti, per ridurre l’afflusso di mezzi in zona. L’area di viale Europa è, o era, ideale in tal senso, su un ampio viale collegato con la tangenziale.