Domani mattina a Messina si preannuncia un’altra protesta. A scendere in piazza i lavoratori de “L’Ambiente”, l’azienda che gestisce il servizio di pulizia del tribunale, del comune e del palacultura. Il sit-in di protesta partirà dalle ore 9 presso l’ingresso di palazzo Piacentini, dove è impiegata la maggior parte del personale.
L’azienda non riesce più a pagare i dipendenti. In arretrato delle spettanze di settembre, ha già fatto sapere di non riuscire a pagare nemmeno gli stipendi di ottobre. La responsabilità sarebbe del comune, che gestisce l’appalto per la pulizia dei tre plessi. L’impresa di pulizia è riuscita a pagare gli stipendi fino ad agosto, nonostante dica che il comune non salda le fatture da circa un anno.
“Fino ad oggi l’azienda era sempre stata puntuale nei pagamenti – spiega Carmelo Garufi, segretario generale della Filcams Cgil di Messina -. I lavoratori sono fortemente preoccupati perché temono che le difficoltà finanziarie del Comune bloccheranno ulteriormente il saldo delle fatture e quindi le loro retribuzioni. La maggior parte dei lavoratori – conclude Garufi – fa parte di famiglie monoreddito e le loro retribuzioni non sono certo alte. Basta poco quindi per mettere in ginocchio queste 80 famiglie”.
Che le casse del comune siano in rosso fisso, del resto, non è una novità. L’ultimo provvedimento del consiglio comunale per fare cassa è stato aumentare le aliquote Imu, dalla soglia minima a quella massima. Sulla decisione adottata interviene il segretario generale della Cgil Lillo Oceano. Per il dirigente sindacale si tratta dell’ennesimo provvedimento volto a colpire le fasce più deboli della popolazione, dove molti lavoratori sono al centro di drammatiche situazioni e non percepiscono lo stipendio, mentre i furbi continuano a evadere le tasse e non si attuano tagli ai privilegiati. “Poco importa che a sostenere questa tesi siano gli stessi dirigenti che non sono stati capaci di incassare i tributi comunali – tuona Oceano -. Non importa neppure che si tratti degli stessi consiglieri che hanno accettato tutto ciò ed avallato le scelte di un’amministrazione che ha portato Messina in questa condizione e che si è dimessa qualche settimana fa, giusto in tempo per non essere travolta”.
Il segretario generale della Cgil è critico: “Finora le risorse sono state sprecate e abbiamo visto come. Il dramma sociale è esploso, le responsabilità sono evidenti e la realtà non può più essere mistificata. Ma adesso servono risposte, il mondo del lavoro chiede soluzioni ai problemi. Se non si salvaguarda il lavoro, tutto il tessuto produttivo ne pagherà il prezzo, la città collasserà e non si salverà nessuno. Siamo pronti ad assumerci responsabilità, se i provvedimenti guarderanno con attenzione alle fasce deboli, a chi ha bisogno, a chi vive di stipendio o di pensione, se si abbattono privilegi e clientele. Se ciò non dovesse avvenire – ha concluso Oceano – continueremo a contrastare provvedimenti e decisioni, a chiederne la modifica, continueremo a rivendicare tutele e diritti. La situazione è drammatica, le persone sono disperate, servono risposte concrete ed eque”.