"Siamo stanchi di questo tira e molla. Io quasi ogni settimana sono in contatto con il papà di Nicholas ed è molto rammaricato perché è molto legato a Messina, suo figlio è morto al Policlinico, e vedere che quello che è ormai un rudere, sia intitolato a suo figlio, è pesante per lui". Queste le parole dei Gaetano Alessandro, presidente dell'associazione Donare è Vita – Corrado Lazzara, che si occupa di promuovere e sensibilizzare le persone alla cultura della donazione degli organi, che oggi, insieme a Alessandro Cacciotto, dirigente dell'AICS che supporta l'associazione, e alla legale dell'associazione, Rosa Guglielmo, hanno indetto una conferenza stampa per portare all'attenzione dell'amministrazione, ancora una volta la vicenda dell'intitolazione della scuola di Valle degli Angeli a Nicholas Green.
Nicholas Green, il bambino rimasto ferito in seguito ad un agguato criminale, subito, per una terribile coincidenza dalla sua famiglia sulla Salerno – Reggio Calabria, e poi deceduto dopo essere stato trasportato al Policlinico di Messina; morendo, è però riuscito a salvare la vita di quattro adolescenti, un adulto e ha ridonato la vista ad altri due riceventi, grazie alla donazione dei suoi organi, voluta dai genitori.
Un esempio di altruismo che, la città di Messina, aveva deciso di onorare, intitolando a Nicholas green la scuola di Valle degli Angeli, successivamente chiusa, abbandonata e ridotta oggi, in uno stato di degrado assoluto (che le immagini di questo servizio, realizzato appena qualche settimana fa, possono testimoniare). Ormai da diverso tempo, l'associazione Donare è Vita, assieme anche a numerosi consiglieri comunali e di circoscrizione, chiedono all'amministrazione di rimuovere almeno l'intitolazione a Nicholas Green dall'ormai ex scuola ridotta a rudere per intitolargli qualcosa di più rappresentativo, che possa rendere onore al suo sacrificio e a al gesto altruistico della sua famiglia.
Con una lettera di diffida, inoltrata al sindaco nel novembre del 2016 dalla legale dell'associazione Donare è Vita, Rosa Guglielmo, non solo invitava l'amministrazione a rimuovere l'intitolazione, ma anche a provvedere alla messa in sicurezza l'area della scuola, bonificando la struttura ed eventualmente rendendo l'edificio inaccessibile, in quanto, a tutt'oggi, l'ex scuola rappresenta un pericolo per chiunque ci si addentri, soprattutto per i bambini che giocano nei dintorni. La lettera, tuttavia, è rimasta senza risposta e senza seguito, come tutti i proclami di questi anni.
Per chiudere il quadro della situazione, Gaetano Alessandro, ha concluso la conferenza stampa, denunciando come più di una persona, recatasi allo sportello comunale per richiedere lo status di donatore di organi, sia stata rimandata indietro per svariate motivazioni, non completando così la procedura. "Un fatto grave" lo definisce Alessandro, che oltre che ostacolare la diffusione della cultura della donazione degli organi, cosa di cui l'amministrazione dovrebbe essere promotrice, si configura come "un'interruzione di pubblico servizio".