“Ho avuto modo di leggere, sul quotidiano on line Tempostretto, l’intervista al vicepresidente del Consorzio Autostrade Siciliane, Antonino Gazzara, che adduce l'impossibilità di eliminare il pedaggio al casello di Villafranca Tirrena al fatto che il Consorzio ne ricava una cifra compresa tra i 2 milioni e 700mila euro e i 2 milioni e 800mila euro”. Il deputato messinese Vincenzo Garofalo si rivolge al presidente del Cas, Rosario Faraci, per proporre una soluzione alternativa che privilegi almeno le circa 500 famiglie residenti dell’estrema zona nord del Comune di Messina, da San Saba fino a Orto Liuzzo, “che incidono sull'incasso complessivo del Consorzio in una quota di certo nettamente inferiore a quella indicata da Gazzara”.
“Ben consapevole della crisi finanziaria che attanaglia, oltre alle famiglie, anche gli enti pubblici – scrive Garofalo – chiedo di prevedere l'esenzione del pagamento solo per chi lo utilizza per raggiungere le proprie abitazioni. Il pedaggio di 1 euro e 20 che i residenti sono costretti a pagare, infatti – spiega – è elevato alla luce del breve tratto percorso e crea, come già ho avuto modo di denunciare, una disparità di trattamento con chi abita a Tremestieri e ha l’accesso gratuito allo svincolo. Consentire il libero accesso ai residenti darebbe un grande beneficio alle famiglie sulle quali oggi pesa il costo del pedaggio a fronte di uno sforzo minimo da parte del Consorzio dal momento che inciderebbe in una misura davvero esigua sulla cifra totale incassata”.
Lo stesso Consorzio, evidentemente condividendo le istanze dei residenti della zona tirrenica, nel 2011 aveva preso in considerazione la questione senza poi intraprendere tuttavia alcuna iniziativa concreta in merito.
Garofalo nei mesi scorsi aveva già scritto a Faraci, oltre che per chiedere un intervento in tal senso anche per denunciare il grave stato di degrado dell’Area di Servizio “Aci Sant’Antonio Est”, sollecitare un intervento di verifica da parte del Consorzio e per conoscere quali siano i requisiti richiesti dall’Ente prima di dare in concessione di aree di sosta (che rappresentano il biglietto da visita per i turisti) e quale sia il canone che mensilmente i gestori versano all’Ente.