Due anni di lavoro, mille ripensamenti, fughe in avanti, brusche frenate, dietrofront. Nuovi progetti e ogni volta anche nuovi passi indietro. Una giostra che per due anni ha continuato a girare intorno senza mai fermarsi ma senza neanche mai muoversi di un passo. L’universo delle partecipate comunali e dei servizi pubblici più importanti doveva chiamarsi Multiservizi. Era questo il progetto iniziale dell’amministrazione Accorinti. Un sogno rincorso e osteggiato, che ha monopolizzato ogni programmazione che sindaco e assessori hanno provato a fare per mettere in ordine il devastato mondo delle partecipate. Due anni di lavoro per arrivare oggi a dire addio alla Multiservizi. Almeno per il momento. Ma dire addio oggi potrebbe significare, per l’amministrazione, rinunciare definitivamente a questo progetto perché i tempi per realizzare una maxi operazione come questa sono lunghi e se in tre anni il risultato è che è ancora tutto fermo evidentemente questa Multiservizi non s’ha da fa.
Poco più di un mese fa il sindaco aveva siglato l’ultimo decreto sindacale che rimetteva in pista la grande società che avrebbe gestito rifiuti, acqua, trasporti e addirittura servizi sociali e flotta comunale. Era il 1 agosto quando Accorinti firmava il decreto che metteva completamente da parte l’idea dell’Amam acqua e rifiuti e puntava alla creazione di una società ex novo che avrebbe intanto gestito i servizi di igiene ambientale ma che poi avrebbe assorbito tutto il resto, proprio nel segno della tanto cara Multiservizi. Le resistenze incontrate in questo mese però hanno spinto la giunta a discutere, a valutare, a ponderare su quale proposta avrebbe poi trovato il via libera del consiglio comunale. Per questo l’amministrazione, nonostante quel decreto del 1 agosto, non era riuscita ancora a varare la delibera di costituzione di questa nuova società, delibera che il sindaco aveva annunciato per il 12 settembre. Anche la giunta si era spaccata sull’ipotesi se creare questa mini-maxi Multiservizi, iniziando dai rifiuti e poi allargandosi, o se fondare una società che si occupi solo di gestione ambientale, come fa Messinambiente. E’ stato l’assessore Daniele Ialacqua, ascoltando anche le voci dei consiglieri comunali, a battersi per trovare intanto un’immediata soluzione per i rifiuti poiché è questo il settore che in questo momento ha più bisogno di chiudere i conti con una gestione che fa acqua da tutte le parti. Ialacqua sa bene che un'altra formula di società non troverebbe strada facile in aula. E dunque i confronti all’interno dell’amministrazione sono stati fitti e serrati. Così alla fine si è deciso per il dietrofront. L’ennesimo. E dunque dalla Multiservizi alla super Amam, poi Amam acqua e rifiuti, poi di nuovo Multiservizi, per arrivare alla fine a dire addio a tutti questi progetti: si ricomincia da una nuova società che si occuperà solo di rifiuti.
Lo ha deciso ancora una volta il primo cittadino firmando un nuovo decreto sindacale che annulla quello del 1 agosto e dunque rimescola totalmente tutte le carte in tavola. Si parte sempre dal Piano operativo di razionalizzazione delle partecipate esitato il 31 marzo 2015 e che fotografava la situazione attuale e tutte le azioni da mettere in campo per rispettare i vincoli impostati dalla Legge di stabilità in materia di revisione e contenimento della spesa e migliore gestione dei servizi. Quel Piano era stato confermato e arricchito esattamente un anno dopo, per rispondere alla Corte dei Conti che voleva un rendicontazione dettagliata di ciò che era stato fatto o non fatto. L’obiettivo era stato sempre e solo uno: riorganizzare le partecipate comunali e rispettare obblighi di legge che impongono una diversa politica di controllo e gestione delle società “figlie”. La prospettiva era sempre stata la Multiservizi, che ad un certo punto era stata identificata nell’Amam. Poi, dopo tanto lavoro svolto in questa direzione, ad agosto si decise di cambiare rotta in favore di una società che sarebbe partita da zero per assorbire tutti i servizi gestiti oggi da Messinambiente, Ato3, Amam, Atm e non solo. A distanza di poco più di un mese, e in una situazione di grave preoccupazione per lo stato in cui versa Messinambiente, si cambia di nuovo idea e il sindaco spiega anche i motivi: «A seguito di un confronto tra l'Amministrazione Comunale e le forze politiche, è emersa l'opportunità di costituire una società di capitali in house a totale partecipazione pubblica locale alla quale affidare i seguenti servizi pubblici». Quali sono questi servizi? Spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani; servizi connessi alla gestione dei centri di valorizzazione e pressatura dei rifiuti secchi provenienti dalla raccolta differenziata, di trattamento della frazione umida previsto a Mili; gestione post – operativa delle discariche dismesse; manutenzione delle aree a verde del Comune di Messina. Quindi sparisce tutto quello che in due anni era stato messo nel calderone tanto da scatenare reazioni e polemiche sia dal mondo politico che da quello sindacale.
Con questo nuovo atto Accorinti decreta i passaggi che adesso la giunta seguirà. Primo punto: prevedere la costituzione di una nuova societa di capitali "in house providing" a totale partecipazione pubblica a cui affidare, in via immediata, la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani ed assimilati di cui al piano di intervento A.R.O. "Comune di Messina" e di altri servizi di gestione integrata dei rifiuti e di gestione post – operativa delle discariche dismesse di Portella Arena, Vallone Guidari nel Comune di Messina, di C.da Piani e C.da Formaggiara nel Comune di Tripi (me) e di C.da Cianina nel Comune di Valdina (ME), nonchè la gestione degli interventi di manutenzione delle aree a verde. Secondo step: avviare la liquidazione, stavolta sul serio, di Messinambiente e Ato3.
Il terzo punto lascia aperto uno spiraglio per la Multiservizi: «Successivamente al completamento della fase di transizione dei servizi di igiene ambientale sopra specificati alla nuova società in house nonchè all'accertato consolidamento delle condizioni di operatività, di efficacia e di efficienza gestionale del nuovo soggetto erogatore, è intendimento procedere, in un'ottica di aggregazione dei servizi pubblici locali, in un unico complesso aziendale "multiservizi", all'ampiamento dell'oggetto sociale del costituendo organismo societario e all'ulteriore affidamento allo stesso del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), in atto svolto dall'A.M.A.M. S.p.a. in regime di in house providing».
Questa scelta strategica del trasferimento del Servizio Idrico integrato però –si legge- dovrà essere subordinata ad una valutazione prognostica in ordine alla convenienza e sostenibilità economico-finanziaria nonchè alla fattibilità tecnica e giuridica.
Quindi si arriva al sodo: «Prevedere, di conseguenza, il mantenimento dell'attuale modello organizzativo e gestionale del servizio di Trasporto Pubblico Locale e dei restanti servizi pubblici locali di competenza comunale, rinviandone l'eventuale rimodulazione ad una successiva fase di approfondimento istruttorio e di valutazione tecnica».
Si chiude così il sogno della Multiservizi. Dopo aver “sprecato” almeno due anni, l’amministrazione Accorinti è approdata alla decisione che avrebbe dovuto prendere fin dal principio, cioè chiudere Messinambiente e ripartire da zero nel devastato mondo dei rifiuti. Adesso si ricomincia da qua. Sperando che non sia troppo tardi.
Francesca Stornante