“Io sono figlio di operaio, so cosa significa quando non arriva lo stipendio a fine mese. Non si può fare passare il messaggio che sono a rischio gli stipendi di 3 mila persone per colpa dei revisori dei conti che fanno solo il loro dovere”.
Al presidente dell’ordine dei commercialisti Enrico Spicuzza proprio non sono andate giù le dichiarazioni dell’assessore Eller in occasione della conferenza stampa di domenica, quello scaricare tutte le colpe ad un organo di controllo: “Non voglio fare una difesa di categoria ma vorrei dire al signor assessore Eller: lo sa che ci sono norme giuridiche, tecniche e regolamenti da rispettare? Un bilancio si fa rispettando tutti e tre gli elementi. Mi chiedo, se sai che non puoi più operare perché non hai predisposto il bilancio, in che modo hai fatto questa contabilità? Come hanno costruito in questi mesi gli uffici di Palazzo Zanca la contabilità? Ad Eller che accusa i colleghi revisori di cercare il pelo nell’uovo chiedo: ma che mestiere fai? Tra l’altro lo stesso assessore mi ha detto di essere revisore dei conti anche se non dottore commercialista. Ma come può dire un assessore una frase del genere? Noi applichiamo norme e regolamenti, non cerchiamo nessun pelo nell’uovo. Se vengo chiamato a fare il revisore devo applicare le norme. Mi chiedo, ma oggi chi può dire con serenità a Zaccone, Zingales e Basile che un domani non li chiamerà la Corte dei conti proprio per queste vicende? E loro cosa risponderanno: non volevamo essere accusati di cercare il pelo nell’uovo e abbiamo dato parere favorevole? Ma stiamo scherzando? Un domani sarebbero loro a pagarne le conseguenze”.
Enrico Spicuzza sottolinea la serietà del ruolo del Collegio dei revisori ed i rischi che si possono correre nel momento in cui, addossando ogni responsabilità dei ritardi a chi controlla i conti, si finisce per mettergli contro lavoratori e sindacati.
“Non sono peli nell’uovo, sono norme di finanza pubblica, non si fanno i bilanci con l’immaginazione e la fantasia. Ora quindi l’amministrazione vuol far credere che le sorti del Comune dipendono da un Collegio dei revisori? E chi ha amministrato finora, e come? E’ un problema di rifacimento di contabilità. Gli uffici non si sono resi conto che stavano sforando? La responsabilità appartiene a chi ha firmato. A questo punto io direi ai revisori che se non ci sono gli estremi per un parere positivo lo diano negativo. Sarà poi il Consiglio comunale a valutare. Ma far passare per pelo nell’uovo l’applicazione di norme e l’esercizio del proprio dovere non lo consento”.
Rosaria Brancato