Meno di un mese a disposizione per decidere il futuro dei 53 dipendenti dell’Ato3. Il 30 settembre scade la proroga regionale che fino ad oggi ha tenuto in piedi le Ato in liquidazione, nel frattempo si doveva procedere alla creazione delle Srr, le nuove Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti. Ad oggi di queste società neanche l’ombra. Il percorso procede a rilento, a pagarne le conseguenze potrebbero essere in primis proprio i lavoratori Ato3 che in questi giorni hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Un atto dovuto in vista della scadenza della proroga, ma che preoccupa non poco i dipendenti, visto il pochissimo tempo a disposizione.
L’amministrazione Accorinti però non dimentica i 53 Ato. In questi mesi sono state avanzate varie ipotesi per la loro ricollocazione, nelle scorse settimane il sindacato Orsa aveva sollecitato un intervento deciso che prevedesse il trasferimento all’Amam. Ipotesi che inizia a diventare sempre più concreta. Ieri pomeriggio incontro a Palazzo Zanca tra il vicesindaco Guido Signorino, l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e i sindacati. Al centro della discussione naturalmente l’esigenza di garantire un posto di lavoro ai 53 dipendenti. Esigenza dettata soprattutto dalla clausola di salvaguardia occupazionale prevista dalla Regione in vista di questo passaggio alla Srr. Sarebbe questa in realtà la società che dovrebbe assorbire i lavoratori. Ad oggi però non c’è nulla in piedi e questa ipotesi sembra solo una chimera. L’amministrazione comunale vuole però provare a dare garanzie concrete. I segretari di Fit Cisl, Manuela Mistretta, Fp Cgil, Clara Crocè e Carmelo Pino, Orsa, Francesca Fusco, Fismic Confsal, Alessandro De Leo, Fiadel, Pietro Fotia, accompagnati dai lavoratori, si sono trovati d’accordo nel proporre la mobilità di tutti i lavoratori all’Amam, considerata l’unica soluzione per garantire continuità lavorativa.
Facendo quattro conti in questa fase non sembrano esserci molte altre strade, considerato che l’Amam ad oggi è l’unica società partecipata del Comune florida, che da anni denuncia carenze di personale, che così potrebbe anche internalizzare servizi come la riscossione dei crediti come previsto anche nel Piano di riequilibrio decennale approvato dal Consiglio pochi giorni fa.
Durante l’incontro l’assessore Ialacqua ha ribadito il ritardo delle procedure per rendere operativa la Srr, motivo per cui non sarà certo questa la soluzione per i lavoratori Ato3. La creazione della famosa Multiservizi potrebbe essere un’altra opzione, ma naturalmente ciò non potrà avvenire nel giro di venti giorni.
L’assessore Signorino punta sull’Amam, individuata come strada più percorribile in questa fase. In questi giorni si troverà il modo per sciogliere tutti i dubbi, probabilmente l’amministrazione produrrà un atto di indirizzo per dettare le linee guida alle due società, il prossimo venerdì sindacati e amministrazione torneranno ad incontrarsi.
Resta irrisolto il problema stipendi. Da due mesi i lavoratori Ato3 sono senza retribuzione a causa del decreto ingiuntivo e consequenziale pignoramento presentato da Messinambiente nei confronti dell’Ato3. Decreto ingiuntivo da 6 milioni di euro che risale ai tempi del commissario Armando Di Maria e divenuto esecutivo lo scorso mese di luglio, dunque sotto la gestione di Alessio Ciacci. Signorino ha definito questa azione “molto grave” e ha duramente stigmatizzato l’operato di Messinambiente in questa vicenda. Si sta tentando di lavorare ad una transazione ma la strada è lunga. Nel frattempo i lavoratori Ato3 restano nel limbo.
Francesca Stornante