Si è chiuso con nove condanne, nel tardo pomeriggio di ieri, il processo seguito all’operazione Eolo, l’indagine di Carabinieri e Polizia sui subappalti per la realizzazione del
Parco eolico di Raccuja. Un settore chiave, quello dell’eolico, che in provincia di Messina è stato sotto i riflettori della magistratura praticamente in tutti i casi.
Ecco il verdetto del Tribunale di Patti: 4 anni per l’ex sindaco di Raccuja Cono Salpietro Damiano, 3 anni e mezzo per il fratello Carmelo Salpietro Damiano, 3 anni per Calogero Astone, tutti interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Poi 2 anni, pena sospesa, per gli imprenditori Giuseppe Astone, Calogero Manera, Michele e Leo Tripoli, Riccardo e Leo Palazzolo. Il PM Rossana Casabona aveva chiesto condanne più severe, quasi il doppio, ma i giudici hanno derubricato l’accusa più pesante da concussione a concussione per induzione. Confiscata la Astone costruzioni.
L’accusa è quella di aver fatto pressioni sulla Maltauro, colosso vicentino delle costruzioni, perché passassero la mano nei subappalti del lotto Raccuja del parco eolico, subappalti poi andati alla Astone e alla MTP di Raccuja. Pressioni esercitate anche dall’altra sindaco, attraverso tutta una serie di ostacoli burocratici al progetto Maltauro.
Hanno difeso gli avvocati Giovanni Mannuccia, Giuseppe Tortora e Sandro Pruiti.
L’indagine sfoció con gli arresti degli imprenditori e del sindaco, andato ai domiciliari, nel 2010.
(Alessandra Serio)