AGGIORNAMENTO ore 20: "Abbiamo ancora circa tre ore di lavoro – afferma il direttore dell'Amam, Luigi La Rosa -, potremmo finire intorno alle 23. Subito dopo metteremo in azione una pompa e, appena passa l'acqua, attiveremo anche le altre. Poi l'acqua deve arrivare in città e ci vuole il tempo per riempire i serbatoi. Sarà difficile farla arrivare nelle case domattina, potremmo dal pomeriggio ma poi ci ritroveremmo punto e a capo il mattino dopo. Domani potremo avere un quadro più preciso della quantità di acqua disponibile ma, per andare a regime, bisognerà necessariamente attendere la giornata di venerdì".
AGGIORNAMENTO ORE 12: I lavori di saldatura proseguono senza intoppi. Entro questa sera la riparazione dovrebbe essere ultimata e l'erogazione idrica riprendere in nottata. Serviranno poi altre 24 ore per il ripristino della regolarità nella distribuzione.
Il danno si è verificato intorno alle 16.30, in contrada Cassarina, a Sant’Alessio Siculo. La perdita di acqua ha provocato movimenti del terreno, trascinato a valle lungo il torrente Salice, con successivo sversamento in mare. E difatti, già dal pomeriggio, era ben visibile una grande chiazza rossa nel mare di Sant’Alessio. Nulla di preoccupante dal punto di vista ambientale, molto di più sul fronte idrico. E’ stata subito sospesa l’erogazione, in attesa che i tecnici si recassero sul posto a valutare l’entità del danno. Dell’accaduto è stata informata anche la Protezione Civile ed il suo responsabile regionale, Calogero Foti.
Alle 20 il sindaco Accorinti, con una breve nota, ha invitato la cittadinanza a limitare l’uso dell’acqua, in attesa di valutare l’opportunità di attivare la fornitura dell’acquedotto dell’Alcantara, tramite il bypass di Furci, realizzato a fine gennaio. Una possibilità già scartata poco dopo perché l’acqua ritorna indietro a causa della pendenza.
Intorno alle 23 è terminata la fase di scavo per raggiungere la tubazione ed è stato possibile avere informazioni più precise: “C’è una rottura subito a valle della curva, su tutta la circonferenza – dice il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa -. Una volta che liberiamo e puliamo il tubo, ci vorranno tra le 14 e le 16 ore per la riparazione, salvo che non ci siano schiacciamenti o sia fuori asse. Ad una prima visuale, non sembrerebbe fuori asse e forse solo un po’ schiacciato, non in modo preoccupante”.
Le operazioni di pulizia e preparazione delle fasce proseguono anche di notte ma la saldatura è prevista con la luce del giorno, necessaria per evitare errori. “Si inizierà a saldare di mattina presto – continua La Rosa –, dalle 6 in poi. Si lavorerà di sicuro almeno fino alle 20, sperando non ci siano complicazioni, che sono sempre possibili. Se tutto filasse liscio, l’erogazione riprenderebbe giovedì mattina ma l’acqua non arriverebbe comunque a tutti perché ci vuole un po’ di tempo per riassestare la distribuzione”.
Ma perché non si può attivare il bypass di Furci anche solo per 24 o 48 ore? “Bisognerebbe disporre di saracinesche per intercettare l’acqua, che l’acquedotto Fiumefreddo non ha mai avuto – spiega il direttore dell’Amam -, in modo tale da chiuderle e portare l’acqua verso dietro. Le abbiamo previste nel nuovo piano che abbiamo preparato, ma al momento non ci sono né si può fare nulla in breve tempo”.
Se tutto andasse per come previsto, dunque, i disagi dovrebbero essere limitati. La paura sta in quel “se”, perché già altre volte problemi che si ritenevano di poco conto si sono rivelati molto più gravi del previsto. Se anche i lavori dovessero concludersi in serata e l’erogazione tornare presto alla normalità, non può sottacersi l’ennesimo campanello d’allarme, dopo quello di Calatabiano, che ha causato la grave emergenza idrica, e quello di Forza d’Agrò, momentaneamente risolto. Anche perché quello di Sant’Alessio non era tra i punti ad alto rischio individuati nello studio delle vulnerabilità del Fiumefreddo e le criticità, lungo i 60 chilometri di condotta, stanno aumentando in modo preoccupante.
(Marco Ipsale)