A Galati marina si riaccende la paura. Il maltempo di questi giorni ha fatto tornare alla mente degli abitanti del litorale sud della città cosa accade qui quando il mare infuria e trascina con se tutto ciò che trova di fronte al suo cammino.
Il timore è che tra pochi mesi ci si ritrovi di nuovo con il mare ad un passo dalle case. Gli interventi tampone di questi anni hanno dimostrato che su questa fascia di litorale servono lavori mirati e risolutivi.
I residenti della zona provano così a riaccendere i riflettori sul problema dell’erosione costiera a Galati. Un problema da affrontare e risolvere prima che il mare inizi a provocare i primi danni e prima che la gente si trovi di nuovo a vivere con la paura.
«Siamo quasi a settembre ed è già tardi» dice amareggiato Alfredo Manganaro, consigliere della I Circoscrizione sempre in prima linea insieme agli abitanti di Galati Marina in questa battaglia per la sicurezza. Manganaro ricorda che in ballo c’è sempre il famoso intervento urgente e provvisorio da 736 mila euro per prolungare la barriera di massi. L’iter è rimasto per mesi bloccato per una diatriba tra Arpa e Assessorato regionale all’Ambiente, ci sono stati problemi burocratici che hanno rallentato tutto, si è cercato di fare pressing per sbloccare al più presto la situazione, ma il risultato è che anche questa volta il litorale di Galati non era pronto ad affrontare il maltempo che arriverà nei prossimi mesi.
Manganaro ha rivolto un invito al commissario Maurizio Croce, al sindaco Cateno De Luca, all’assessore Massimiliano Minutoli per andare direttamente sui luoghi e toccare con mano che non c’è davvero tempo da perdere.
Francesca Stornante