«I testi sono stati consegnati, ragazzi potete iniziare». Passa un minuto dalla consegna da parte dei professori e sul web c’è già tutto. Un record, anche rispetto agli anni passati. Forza della tecnologia ma anche di qualche controllo che evidentemente non funziona a dovere. Per il classico la versione di latino è un testo di Seneca, che batte la “concorrenza” dei quotatissimi, alla vigilia, Tacito, Quintiliano e il “solito” Cicerone. Il brano proposto è Lettera a Lucilio, lettera 74: “Il vero bene è la virtù”. On-line c’è anche la traduzione: «Se uno vuole essere felice, si convinca che l’unico bene è la virtù; se pensa che ce ne sia qualche altro, prima di tutto giudica male la provvidenza, perché agli uomini onesti capitano molte disgrazie e perché tutti i beni che essa ci ha concesso sono insignificanti e di breve durata, se paragonati all’età dell’universo. Conseguenza di questi lamenti è che non manifestiamo gratitudine per i benefici divini: deploriamo che non ci capitino sempre, che siano scarsi, incerti e caduchi. Ne deriva che non vogliamo vivere, né morire: odiamo la vita, temiamo la morte. Ogni nostro disegno è incerto e non siamo mai pienamente felici. Il motivo? Non siamo arrivati a quel bene immenso e insuperabile dove la nostra volontà necessariamente si arresta: oltre la vetta non c’è niente. Chiedi perché la virtù non provi nessun bisogno? Gode di quello che ha, non desidera quello che le manca; per essa è grande quanto le basta. Abbandona questo criterio e verranno a cadere il sentimento religioso, la lealtà: chi vuole mantenere l’uno e l’altra deve sopportare molti dei cosiddetti mali, rinunciare a molte cose di cui si compiace come se fossero beni. Scompare la forza d’animo, che deve mettere se stessa alla prova; scompare la magnanimità, che non può emergere se non disprezza come cose di poco conto tutti quei beni che la massa desidera e tiene nella massima considerazione; scompaiono la gratitudine e i rapporti di gratitudine, se temiamo la fatica, se pensiamo che ci sia qualcosa di più prezioso della lealtà, se non miriamo al meglio». Insomma, non ci si fa mancare nulla. Noto anche il problema del liceo scientifico per la prova di matematica. Studi di funzione, calcolo di massimi e minimi, integrali, anche se secondo i primi commenti sul web la prova sembrerebbe particolarmente complicata in quanto “nel secondo problema un calcolo numerico risulta fuori dallo standard”. I quesiti, come da prassi, vanno dall'algebra, alla geometria, alla analisi. Estremamente attuali le prove di informatica (“Caratteristiche di web 2.0 e creazione di un database riguardante un parco ambientale”) e di economia aziendale (“Effetti della crisi, redigere uno stato patrimoniale e il conto economico del bilancio”). La prova per geometra verte su “Muro di sostegno per terrazze di parco pubblico in zona non sismica”.