MESSINA – Paura a Messina. Una forte esplosione è avvenuta, intorno alle 12.40, in una fabbrica di fuochi artificiali al villaggio Santo, la Arigò Fireworks di Contrada Calorenne.
La zona sud, dopo tre boati di fila, uno dei quali fortissimo, sentito da Bordonaro a Gazzi e lungo il viale Gazzi, è stata avvolta dal fumo. Le deflagrazioni sono state percepite persino in centro.
Tre i feriti trasportati dal 118 al Policlinico di Messina, tutti appartenenti al nucleo familiare proprietario della fabbrica. Dalle prime informazioni si tratterebbe di Giovanni Arigò, della sorella Cristina e della madre Giusi Costa. Aggiornamento ore 17.30: il primo, in condizioni più gravi e pericolo di vita, sta per essere trasferito in elisoccorso al Centro grandi ustionati di Genova, con ustioni sul 100 per cento del corpo. Per la madre la destinazione è l’ospedale Civico di Palermo. Cristina Arigò, la meno grave, rimane al Policlinico.
L’incidente, le cui cause sono al vaglio, è avvenuto mentre i tre lavoravano nel laboratorio dedicato alla miscela delle polveri. Sul posto Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco, all’opera per la messa in sicurezza dell’area, posta sotto sequestro su disposizione del magistrato di turno.
Intorno alle 15 proprio la magistrata Stefania La Rosa ha fatto un sopralluogo. Al lavoro gli artificieri e tutta l’area, con un controllo delle polveri in deposito, è sotto sequestro. Dalla prima ricostruzione emerge che Giovanni Arigò stava lavorando dentro un piccolo bunker, la struttura per la micelazione delle polveri, quando è avvenuto qualcosa d’imprevedibile. Dopo l’innesco e l’esplosione, madre e sorella lo avrebbero soccorso, rimanendo ferite a loro volta.