Si è svolta ieri mattina la conferenza stampa di apertura della XXXII° edizione della rassegna "Espressione Teatro", che anche quest’anno rinnova l’immancabile appuntamento con il pubblico, nell’ormai familiare scenario del Teatro Annibale Maria di Francia.
Il direttore artistico Pietro Barbaro, insieme ad alcuni dei protagonisti di quest’anno (il regista Antonello Capodici, gli attori Rosario Marco Amato, Francesca Ferro e Vincenzo Volo) e alla presenza del direttore del teatro Antero Arena, ha presentato la nuova stagione, annunciando che sarà ricca di novità.
Sarà innanzi tutto una stagione, ancora più che in passato, all’insegna della riscoperta dei Classici, della “grande drammaturgia, meridionale per origine, mondiale per valore”, come recita il manifesto di presentazione. In cartellone figurano in fatti opere di Verga, Pirandello, Eduardo e Peppino De Filippo… possenti voci del passato portatrici di valori intramontabili, in cui l’uomo moderno ancora si specchia, alla ricerca di una direzione da prendere nella tempesta della modernità. Un concetto, questo, che il direttore artistico ci tiene a sottolineare e che il regista Capodici riprende con passione quando afferma che “c’è come un filo conduttore che lega queste opere, che è il tema della famiglia”. Se si pensa ad opere come “Natale in casa Cupiello”, “Filumena Marturano”, “Liolà” o “Pensaci Giacomino”, è facile rendersi conto di come quelle dinamiche nei rapporti tra padri e figli che facevano riflettere il pubblico di allora, sono anche dinamiche di oggi. Possono cambiare le usanze e le epoche, può evolversi e mutare forma l’idea stessa di “famiglia”, ma le forze in campo rimangono immutate, perché l’uomo cambia ma in fondo è sempre uguale a se stesso.
Questa l’idea generale che lega la maggior parte degli spettacoli, sebbene vi siano delle eccezioni. Ad inframmezzare il filo rosso legato ai classici, vi sono infatti due opere di genere molto diverso. Una di questa è “L’amico del cuore”, una commedia moderna scritta e diretta da Vincenzo Salemme, che ha per protagonista l’attore Biagio Izzo e che ci riporta ad un genere d’evasione dal carattere un po’ ironico, un po’ provocatorio.
L’altra è la vera e principale novità di quest’anno: l’operetta “Ballo al Savoy”, presentata dalla Compagnia del Teatro Massimo Stabile di Palermo. “Introdurre in rassegna il genere dell’operetta era un sogno che custodivamo da tanto tempo” ha detto in proposito Pietro Barbaro, “finalmente abbiamo avuto la possibilità di realizzarlo”.
Quanto alle altre novità, sembra riguarderanno principalmente l’aspetto scenografico delle rappresentazioni. L’introduzione di tecnologie e supporti multimediali infatti, in linea con la politica di quest’anno, consentirà di combinare le tecniche moderne con la saggezza del passato.
LAURA GIACOBBE