Le modalità non cambiano: striscioni ben visibili appesi all’ingresso principale per mettere tutti a conoscenza che la scuola è occupata e l’inconfondibile via vai di coloro che danno il cambio ai colleghi di protesta rimasti a dormire tra corridoi e aule allestiti E’ questa a tipica “aria da occupazione” che si respira negli istituti scientifici della città, Seguenza e Archimede. Gli studenti però ci tengono a far sapere quali siano le ragioni della protesta.
Nel primo caso i ragazzi attraverso un comunicato inviato agli organi di stampa, scrivono: “Siamo stati costretti ad attuare una forma di protesta, anzi, una valida e ragionata forma di protesta. L’intero corpo studentesco è stato sensibilizzato da validi esperti, sui principali problemi che affliggono l’Italia e la Sicilia in particolare: l’architetto Polizzi, in qualità di esperto di protezione civile, ci ha ribadito la grave situazione del territorio siciliano, puntualizzando sull’indifferenza del resto della penisola ai nostri problemi (vedi Giampilieri e Saponara), la dott.essa Fusconi, dipendente presso l’agenzia delle entrate, ha spiegato la nuova manovra economica varata dal governo Monti ed infine il prof. Piero David ci ha schiarito le idee sul diritto allo studio, ribadendoci la diseguaglianza che persiste tra nord e sud Italia”. Problemi particolarmente sentiti che hanno spinto gli studenti ad avviare una democratica raccolta firme con cui è stato deciso di procedere all’occupazione”. Ma oltre ai problemi di strettissima attualità, i ragazzi chiedono risposte sul fronte della manutenzione del proprio edificio (da rivolgere al vicino palazzo dei Leoni) e chiedono conferme sulle “voci” che vorrebbero un possibile scorporamento del Seguenza a favore del Liceo G.La Farina, “Quest’ultimo – scrivono – perdendo un notevole numero di studenti anno dopo anno, rischia di chiudere. In riferimento a questa situazione, gli studenti hanno già richiesto un incontro con l’assessore Centorrino e ha già inviato un comunicato agli organi competenti, chiarendo la propria posizione, chiaramente in disaccordo con le voci degli ultimi tempi”. In conclusione gli studenti “giustificano” il peridoso scelto, come detto a ridoss del Natale, affermando che “non stiamo cercando in nessun modo di allungare le imminenti vacanze natalizie, cercando di interrompere le lezioni sin da ora. La nostra protesta si sta svolgendo in maniera pacifica e i ragazzi all’interno dei locali scolastici seguono giornalmente corsi e partecipano a dibattiti e conferenze.
Dello stesso tenore la lettera scritta dal direttivo degli studenti dell’Archimede: “Nonostante il solito intervento della DIGOS, – scrivono – l’iniziativa è stata portata avanti da un’elevata percentuale di studenti, stanchi delle varie problematiche. Innanzitutto l’autogestione, precedentemente concessa dalla presidenza dopo numerosi tentativi con esito negativo, non ha portato ad una sensibilizzazione, ad un’informazione completa e ad una crescita collettiva e/o individuale e, dunque, non sono stati raggiunti gli obiettivi preposti dal comitato organizzativo a causa di un mancato coinvolgimento da parte del personale docente e non docente. Attraverso una forma di protesta come l’occupazione si ritiene più facile coordinare e portare a termine il progetto realizzato dagli studenti”. Anche gli studenti dell’Archimede fanno riferimento alle carenze strutturali che interessano l’edificio: “Da diversi anni, si è protestato invano per i seguenti problemi: muri inumiditi dal cattivo isolamento, con tracce di muffa che rendono l’ambiente poco salutare; aule nelle quali si verificano infiltrazioni d’acqua dai tetti e dagli infissi, specialmente (ma non esclusivamente) nei giorni di eccessiva pioggia; porte con maniglie guaste o addirittura inesistenti; assenza inutilizzabilità di uscite d’emergenza; bagni privi di porte e, di conseguenza, inagibili; finestre danneggiate che costituiscono un rischio per l’incolumità degli studenti; inadeguatezza del servizio di pulizia e di igiene della scuola”.
Per tutte queste ragioni il direttivo dell’occupazione ha intenzione di svolgere un determinato programma giornaliero che si preoccuperà di informare i ragazzi riguardo le problematiche odierne, conducendo quotidianamente dibattiti e conferenze con esperti qualificati esterni all’istituto. Programmata anche la pitturazione della palestra scoperta. I ragazzi intenzionati a non “levare le tende” fino al termine dello svolgimento del loro programma, non di studio, ma di impegno comune. (EDP)