La notte scorsa, mentre la Sicilia veniva attraversata da un fronte freddo veloce, che ha dispensato piogge, qualche chicco di grandine e nevicate sui monti, l’Etna ha dato nuovamente spettacolo con il suo tredicesimo parossismo di questo mese. Anche stavolta ad entrare in scena è stato il cratere di sud-est, con forti esplosioni, udite a decine di chilometri di distanza.
Nel momento di massima intensità l’area sommitale dell’Etna, in corrispondenza con l’arrivo del fronte freddo, è stata coperta da una spettacolare “nuvola di tempesta”, illuminata a giorno dalle alte fontane di lava che hanno reso lo spettacolo ancora più sublime. I venti molto forti in quota, provenienti da W e W-NW, hanno nuovamente disperso il materiale piroclastico verso lo Ionio e i paesi del versante orientale del vulcano. Grazie al vento intenso le onde sonore prodotte dalle esplosioni sono state disperse su un ampio areale, fino al messinese ionico, specie fra Giardini Naxos, Taormina e comuni limitrofi.
Per ora, grazie ai venti dal quarto quadrante, la caduta di cenere e lapilli ha risparmiato il messinese e l’area dello Stretto di Messina. Purtroppo, entro il fine settimana, assisteremo a un cambio di circolazione dei venti in quota (anche al suolo, con l’arrivo dello scirocco) che si disporranno più da sud-ovest. Ossia nella direzione ideale di trasporto di questi materiali vulcanici in direzione di Reggio e Messina, in caso di nuovi parossismi.