Politica

Europee mosce ma anche a Messina è importante votare

di Marco Olivieri

“Cara democrazia ritorna a casa che non è tardi”. Così cantava Ivano Fossati ed è un’invocazione più attuale che mai. No, non è l’Europa che sognavamo ma alle Europee 2024 bisogna votare per cercare di arginare il vuoto e un disfattismo che possono minare ancora di più le già fragili istituzioni. Da rafforzare, im un’ottica comunitaria, e non da demolire. È vero, non è l’Europa della politica e della diplomazia che fermano la guerra e impongono la pace. Non è l’Europa che accoglie e sostiene i migranti, con un’equa distribuzione e senza fili spinati nel segno della crescita culturale. Non è l’Europa che sempre ascolta le esigenze delle comunità locali, coniugando locale e globale. Non è l’Europa della Costituzione europea, così caldeggiata da Stefano Rodotà.

Non è l’Europa che dice “sì”, in tutti i suoi membri, a diritti sociali e civili, al welfare e alla libertà contro gli autoritarismi. Ma l’Europa è anche “casa” nostra e dobbiamo sostenerla, nel nostro piccolo, per poterla cambiare. Anche a Messina serve più Europa perché solo la progettazione e l’arrivo di fondi da spendere bene ci salverà.

Le europee hanno poco appeal ma un giorno l’Europa dei popoli sarà realtà

Non è l’Europa che sognavamo ma serve per cambiare l’esistente e progettare il futuro. I sovranismi, le tentazioni autoritarie, l’esaltazione della singola nazione rappresentano un pericolo concreto in una contesa elettorale che ha poco appeal.

Una competizione, quella dell’8 e 9 giugno, che vede anche le forze politiche lievemente più decenti inadeguate rispetto alle sfide dell’oggi e del futuro. L’elettorato non ha torto se percepisce tutto così distante e banale. Ma, in questo periodo così segnato da guerre e fragilità sociali e politiche, va individuato chi, nel buio generale, può offrire un contibuto di luce.

In attesa che i partiti si riorganizzino e rivivano, va ricordato che l’Europa, pur con i suoi limiti, c’è stata in frangenti delicatissimi. Pensiamo all’emergenza Covid. E un giorno il sogno di un Altiero Spinelli, o di un Rodotà, sarà realtà, con un’Europa dei popoli e della democrazia. Sarà realtà se a chi propone muri ed egoismi avremo saputo contrapporre una visione diversa. Una visione d’insieme che oggi meriterebbe un progetto politico all’altezza.