Tredici rinvii a giudizio e tre proscioglimenti nell’udienza preliminare su un vorticoso giro di fatture false emesse da imprenditori impegnati nel settore delle costruzioni edili e nella fornitura di materiali e servizi per l’edilizia. Si tratta di un’inchiesta della Guardia di Finanza della Compagnia di Milazzo che nel novembre scorso notificò 17 avvisi di garanzia ad altrettanti imprenditori della zona di Villafranca Tirrena, Rometta e Milazzo. Secondo l’accusa le false fatture venivano emesse allo scopo di eludere il fisco. Il Gup Maria Vermiglio ha rinviato a giudizio al 10 ottobre prossimo Giovanna Crea, Antonino Tavilla, Antonino Perroni, Antonino Sobrio, Camillo Bartolo, Daniele Doria, Antonino Lentini, Roberto Catania, Antonino Scaglione, Barbara Milicia, Rosario Michele Orlando, Filippo Sottile e l’albanese Zef Preci. Il gup ha dichiarato il non doversi procedere per Orazio Crea, per morte del reo, per Francesco Assenzio e Santo Samperi per prescrizione del reato. Stralaciata la posizione di Vincenzo Mirenda che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Gli indagati sono tutti accusati in concorso tra loro dell’emissione e dell’utilizzo di false fatture per operazioni inesistenti o gonfiate, inventate al fine di consentire alle imprese l’evasione fiscale delle imposte sui redditi. I fatti risalgono dal 2004 al 2009 e furono portati alla luce da controlli effettuati dalla Guardia di Finanza in cantieri in cui erano in costruzione alberghi,
complessi edilizi e in qualche caso anche lavori pubblici. L’accusa è stata sostenuta dal PM Ada Merrino.