Il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Previti (nella foto), ha trasmesso una nota all’ANAS Sicilia per sottolineare i disagi causati da alcune frane che si sono verificate sulla S.S. 113 – Settentrionale Sicula ai cittadini dei villaggi rivieraschi di Acqualadroni, Spartà, S.Saba, Rodia, Ortoliuzzo. «Il disagio, già manifestato con una precedente nota – scrive Previti – non sembra risolversi in tempi rapidi come invece la situazione necessitava e necessita tuttora a causa dell’evidente stato di pericolo e malessere diffuso, non solo nella popolazione residente, ma anche nelle migliaia di cittadini che in questi mesi si spostano nei villaggi. Se questo stesso fenomeno si fosse verificato – come di fatto è avvenuto – in una qualsiasi località del centro – nord, ove la proprietà è sempre dell’ANAS, l’intervento risolutivo si sarebbe realizzato al massimo entro una settimana con un legittimo affidamento diretto a ditte/a specializzate/a giustificato dalla concomitanza di diverse cause di pericolo e disagio diffuso. Nel caso in specie vi è una evidente responsabilità di codesta Azienda nella qualità di Ente pubblico-custode “salvo che quest’ultimo non dimostri di non aver potuto far nulla per evitare il danno” aggravata da una presunzione di colpa che può essere mitigata solo “quando la situazione che provoca il danno si determina non come conseguenza di un precedente difetto di diligenza nella sorveglianza della strada, ma in maniera improvvisa, atteso che solo quest’ultima integra il caso fortuito” sentenza n. 6537/2011 della terza sezione civile della Corte di Cassazione.Considerato che – continua il presidente Previti – in alcuni tratti della strada statale 113 si è verificato lo stesso movimento franoso proprio nello stesso punto preciso dell’anno scorso, dove si sono “sprecate” inutilmente parecchie risorse, la fattispecie potrebbe – a ben donde – rientrare tra le ipotesi della citata sentenza della Cassazione. Il perdurare delle note criticità esporrebbe ancor di più codesta Azienda a rischi di un’azione collettiva risarcitoria – class action – con inutili e dispendiose azioni legali. I cittadini messinesi siano uguali a tutti gli altri cittadini italiani, hanno stessi doveri e diritti e pretendono dalla vostra Azienda uguale trattamento. Fate in modo – conclude Previti – di accelerare tutte le procedure affinché siano finalmente eliminate le innumerevoli vicissitudini di migliaia di automobilisti la cui pazienza è giunta al limite. E’ giusto, oltre che necessariamente urgente, quindi, che i responsabili diano urgente riscontro, considerato tra l’altro che la stagione autunnale è alle porte».