di Marco Olivieri
MESSINA – Il futuro dell‘ex Margherita di Messina. La Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali non avrà la nuova “casa” alla Cittadella della cultura. E la Regione acquisterà l’attuale sede sul Boccetta, di proprietà di un ente religioso. L’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha scritto alla presidenza della Regione per proporre una modifica rispetto alla deliberazione della Giunta del 7 maggio 2020 sulla Cittadella, con il progetto di riqualificazione dei padiglioni 1, 2, 3 e 10. Il tutto nasce da una rimodulazione predisposta dal direttore generale del suo dipartimento.
Dopo vari stop e rallentamenti, nel 2024, i Fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2021-2027 avevano previsto, con un budget di 16 milioni, la collocazione del museo archeologico (pad. 1), di un museo del terremoto (padiglione 2) e della Soprintendenza (3). Al contrario, il padiglione 10, destinato alla Biblioteca regionale di Messina, non è stato inserito nei Fondi per lo sviluppo e la coesione.
Ora c’è una novità. L’assessore Scarpinato, data “l’urgenza di trovare una sede per la Soprintendenza”, e poiché le somme preventivate all’origine “non risultano più sufficienti a coprire l’intero progetto a causa dell’aumento dei prezzi e della perdita delle risorse della programmazione 2014-20”, destina ad altro il padiglione 3 della futura Cittadella della cultura. E comunica la disponibilità da parte del proprietario dell’istituto “Nostra Signora della Carità del Buon Pastore”, dopo un lungo contenzioso, a vendere l’immobile alla Regione per 5 milioni e ottocentomila. Importo valutato favorevolmente dal dipartimento regionale tecnico.
In più, l’assessore propone 12 milioni e 900mila per il restauro del padiglione 10 da riservare alla Biblioteca regionale. 5 milioni e 768mila euro, invece, servono per i padiglioni 1, 2 e 3 “da destinare rispettivamente alle sedi del museo archeologico, del museo del terremoto e degli uffici amministrativi regionali”. E non più il pad. 3 alla Soprintendenza.
“La rimanente quota necessaria all’intera copertura degli interventi pari a euro 16 milioni e 806mila è stata inserita nella programmazione Fsc 2021-27”, scrive l’assessore. Il totale è di 24 milioni e 468mila euro.
In questo periodo è stato il deputato regionale Alessandro De Leo a sollevare il caso in più occasioni, chiedendo aggiornamenti al governo Schifani. “L’abbandono, ormai più che ventennale, dell’ex ospedale rappresenta un autentico scempio di un’area preziosa e immersa nel tessuto urbano della città di Messina”, ha scritto in un’interpellanza.
Ora ci si augura che, dopo le occasioni perdute in questi anni, non si perda altro tempo. La nostra testata, da anni, insiste sulla necessità di una riqualificazione e di una rinascita culturale sempre rimandate. E la stessa destinazione dei padiglioni poteva essere l’occasione per un confronto sulle prospettive per la città.
Nella foto il progetto del padiglione 10.