Politica

Ex province: appello a Musumeci per sospendere le elezioni del 30 giugno

Un pacchetto di proposte per risollevare le sorti delle ex Province, un invito ai Sindaci metropolitani, ai Commissari dei Liberi consorzi, ai sindaci e all’ANCI per una mobilitazione generale ed un appello al Governo regionale per l’adozione di misure urgenti nonché per sospendere le elezioni già previste per il 30 giugno.

È quanto illustrato oggi in conferenza stampa dai deputati regionali siciliani Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia e dal Sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca, che hanno presentato il testo di un ordine del Giorno depositato all’ARS.

Sul piano tecnico, la proposta avanzata dai tre è quella di una serie di interventi urgenti che evitino il dissesto delle ex Province, “un dissesto – ha detto De Luca – che non servirebbe a nessuno perché il creditore principale è lo Stato e perché di fatto renderebbe impossibile utilizzare le risorse già disponibili, per centinaia di milioni, che sono adesso bloccate dall’assenza dei bilanci”.

Questi interventi prevedono la possibilità di approvare in deroga i bilanci 2018 (e per la città metropolitana di Catania, anche 2017); l’utilizzo degli avanzi vincolati e liberi per il mantenimento dell’equilibrio finanziario; in attesa dell’approvazione dei bilanci, poter comunque avviare l’utilizzo dei fondi provenienti da altri Enti (UE, Stato, Regione) per la realizzazione di investimenti su strutture e progetti; l’utilizzo delle risorse comunitarie del Fondo di Sviluppo e Coesione per 350 milioni nel triennio 2019-2021 a favore delle ex Province. Si tratta di fondi per un totale di 2,3 miliardi di euro, di cui la Regione Siciliana fino ad ora ha impegnato solo 500 milioni.

La proposta prevede infine la possibilità di utilizzare le entrate da alienazioni senza alcun vincoli. De Luca, Figuccia e Lo Giudice invitano il governo regionale a rinviare le elezioni già fissate per il prossimo 30 giugno.

“Non ha senso votare per degli Enti di cui diciamo di essere al capezzale – ha detto Lo Giudice – e indire queste elezioni senza occuparsi dei problemi che le ex Province stanno attraversando suona davvero beffardo”.

A lanciare una frecciata all’Anci è stato De Luca accusando l’associazione che riunisce i comuni siciliani “di un torpore oppiaceo da cui ha bisogno disintossicarsi. Ho partecipato ad incontri che sembravano più sedute spiritiche che momenti di impegno, a cui seguivano comunicati stampa vuoti e rituali”.

L’ultimo invito è a tutti i sindaci ed ai commissari metropolitani per partecipare alla manifestazione del 15 maggio a Palermo “giornata in cui dovremmo celebrare l’Autonomia della Sicilia, ma che in realtà per la nostra Regione e soprattutto per le ex Province non sembra porti molto da celebrare se non quella che sembra vera e propria <stupidaggine> di chi ha risorse e strumenti ma non sa utilizzarli”.