E’ trascorso un mese e mezzo e al di là degli annunci rimasti tali e di impegni disattesi, il sottosegretario all’economia Alessio Villarosa non ha dato seguito a quanto dichiarato, tra gli applausi, durante l’incontro a Palazzo dei Leoni. (leggi qui)
Le ex Province navigano a vista e solo grazie alla Regione che, almeno su questo fronte, ha mantenuto l’impegno di saldare i 101 milioni di euro di contributo (sebbene Armao ne avesse promessi 112), è arrivata una boccata d’ossigeno.
Quanto al prelievo forzoso che grava solo sulle ex Province siciliane, non si è mossa foglia, così come nessun passo avanti è stato fatto sul piano normativo. Villarosa ha escluso la possibilità di cancellare il prelievo forzoso così come richiesto da tutta la Sicilia. Nulla di fatto anche in merito alle dichiarazioni del sottosegretario di una suddivisione delle somme tra Stato e Regione (leggi qui).
A sparare a zero contro Villarosa è nuovamente il sindaco metropolitano Cateno De Luca che non risparmia bordate anche al governo Musumeci colpevole di aver ridotto la cifra del contributo: “il 22 febbraio il sottosegretario all’economia Alessio Villarosa aveva giurato al cospetto di tutti i dipendenti che nel giro di qualche settimana avrebbe risolto il problema finanziario di tutte le ex province della Sicilia. Dopo quasi due mesi dobbiamo registrare che il Governo siciliano ha commesso qualche errore di battitura di ben 11 milioni di euro in meno. Tutto ciò mentre il sottosegretario Villarosa fa il gioco delle tre carte, tentando di spostare oltre 100 milioni di euro degli investimenti già destinati alla Sicilia, per trasformarli in trasferimenti da destinare alla spesa corrente delle ex province siciliane“.
Era stata anche la parlamentare azzurra Stefania Prestigiacomo, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera a sottolineare come Villarosa stia spostando somme dovute alla Sicilia per gli investimenti destinandole alla spesa corrente delle ex province. Dal 2016 al 2019 all’appello alle ex Province siciliane, rispetto a quelle del resto d’Italia mancano 270 milioni di euro: “Villarosa non può sanare questa discriminazione- ha detto la Prestigiacomo– trasformando i fondi per gli investimenti, già destinati alla Sicilia, in spesa corrente. Ed il governo Musumeci non deve essere connivente rispetto a queste proposte indecenti”.
Tenore simile anche per Cateno De Luca, che aveva già bacchettato il sottosegretario pentastellato in occasione dei primi rinvii e che ora evidenzia come il fallimento sia dietro la porta: ” Servono circa 80 milioni di euro all’anno per il 2019/2021, in aggiunta ai 112 milioni del fondo ordinario della regione siciliana, per consentire alle ex province siciliane di poter garantire i servizi e ripianare i disavanzi accumulati negli anni pregressi. Mi auguro che l’assessore Regionale all’economia Gaetano Armao non firmi un ulteriore accordo suicida per il nostro territorio”