Politica

Ex Province, scontro alla Regione: “L’assessore Armao si dimetta o lo sfiduciamo”

Lo scontro sulle ex Province continua e a finire nel mirino è il vice presidente della Regione ed assessore al bilancio Gaetano Armao, che ha sottoscritto l’accordo con il governo nazionale accontentandosi di una soluzione al ribasso.

L’esito della protesta dei sindaci a Palermo e dell’incontro pomeridiano tra il governatore ed una delegazione dei manifestanti è stato negativo e se l’intesa sulle ex Province non sarà integrata è già pronta una mozione di sfiducia nei confronti di Armao.

L’intesa fatta sottoscrivere da Armao al presidente Musumeci con il governo centrale- ha dichiarato Cateno De Lucaè farlocca e non è utile ad evitare il dissesto delle ex province. Non solo non risolve la situazione ma continua a paralizzare gli ingenti investimenti. E’ stato trascurato l’aspetto più importante per le comunità ed i territori: l’impossibilità di avviare le procedure di gara per le infrastrutture strategiche da realizzare per strade ponti e scuole ed altre opere. O si modifica immediatamente l’accordo oppure sarà guerra nel Parlamento Siciliano”.

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Il governatore Musumeci nel corso della riunione aveva invitato l’assessore Armao a fissare un incontro urgente con il vice ministro Castelli unitamente al Sindaco De Luca per integrare l’accordo, ma nel comunicato del presidente non c’è traccia di questa proposta: “Non è il miglior accordo- scrive Musumeci– ma l’unico possibile per le disponibilità finanziarie da parte dello Stato. Abbiamo dovuto scegliere tra una soluzione tampone, che ci consentisse di salvare dal dissesto 5, 6 ex Province, e il non fare nulla. Abbiamo optato per la prima”.

E’ quanto ha dichiarato Musumeci dopo aver incontrato nel primo pomeriggio di ieri la delegazione di primi cittadini che avevano manifestato, guidata dal sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca (leggi qui “la protesta dei sindaci”).

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Con il sindaco metropolitano erano presenti all’incontro con Musumeci ed Armao i deputati regionali Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice (promotori della marcia dei sindaci e di un ordine del giorno presentato all’Ars sulle ex Province), i sindaci di Priolo Gargallo Pippo Gianni, di Giardinello (provincia di Palermo) Antonino De Luca e Salvatore Riotta (Militello Rosmarino)

Al governatore è stato espresso quanto già ribadito nella manifestazione che si è tenuta davanti al Palazzo della Regione, alla quale hanno preso parte rappresentanti di 50 comuni, esponenti della Fiadel e gli indipendentisti di Antudo.

La situazione di collasso di alcuni servizi affidati alle ex Province è sotto gli occhi di tutti, vi sono decine di comunità del tutto isolate da strade ormai impraticabili per assenza di manutenzione- ha dichiarato Figuccia– L’accordo che il governo regionale ha siglato con lo Stato per 140 milioni di euro è una prima boccata di ossigeno ma non può bastare; se le altre province italiane hanno ricevuto tutte le risorse che erano dovute, ovvero i 350 milioni di euro, noi chiediamo che per i siciliani ci sia lo stesso trattamento”.

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A richiamare l’attenzione sulla situazione di crisi delle piccole comunità è Danilo Lo Giudice che oltre che deputato regionale è anche sindaco del Comune di Santa Teresa Riva. “E’ necessario che sia a livello regionale sia a livello nazionale si comprenda che gli enti intermedi svolgono servizi essenziali per le nostre comunità: dalle scuole superiori alla viabilità, alla protezione civile. Soprattutto per i Comuni più piccoli, la crisi delle ex Province si traduce nella materiale impossibilità di veder garantiti servizi essenziali.

A intervenire sulla gravità della situazione è stato il segretario regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo: “Auspichiamo la totale restituzione da parte del Governo nazionale di tutte quelle somme spettanti ai Comuni siciliani, somme che sono state sottratte compiendo una palese ingiustizia rispetto alle altre Regioni italiane: adesso basta con le discriminazioni. Non chiediamo nulla di più di quanto già stanziato, vogliamo solo quanto già da tempo previsto per consentire agli Enti locali di ripartire con tutte quelle iniziative a sostegno dei lavoratori e mettere in cantiere quelle opere necessarie ed indispensabili al rilancio dei nostri territori”.

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L’incontro con Musumeci ha deluso i sindaci che subito dopo hanno incontrato il presidente dell’Ars Miccichè invitandolo a dar corso all’ordine del giorno sottoscritto da 20 deputati regionali e dichiarandosi pronti a procedere con la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Armao: “Un accordo che come dichiara lo stesso Musumeci potrà salvare solo 4, 5 ex Province non è adeguato e dimostra l’inadeguatezza di chi lo ha fatto firmare al Presidente, cioè l’assessore Armao, che dovrebbe dimettersi”.

Rosaria Brancato