MESSINA -“Tempus fugit…” recita la nota locuzione tratta dalle Georgiche di Virgilio. Ma chi non vuol far fuggire veloce quel tempo che ne ha contrassegnato la prima giovinezza, è di certo un gruppo di ex studenti della Scuola “Caio Domenico Gallo”. E precisamente quei ragazzi che dall’Anno scolastico 1967-1968 iniziarono a frequentare, fianco a fianco, i tre anni della Media nella Sezione D.
Alcuni di essi, dopo alcune ricerche, si erano già “ritrovati”, una prima volta, nel mese di gennaio, ripromettendosi di fare in modo da incrementare il “team” a distanza di ben 52 anni da quel loro primo incontro nell’aula ubicata al livello della terrazza del plesso scolastico di via Natoli.
L’appuntamento, dopo sette mesi, per offrire la stessa emozionante opportunità alle “new entry”, si è quindi rinnovato ieri sera, sempre allo “Chez Toi” gestito proprio da un “vecchio” compagnetto di studi. Margherita Bambino, Filippo Bonaccorso, Antonella Cardia, Pina Crea, Francesco Cristaudo, Adele Di Giovanni, Salvatore Foti, Filippo Gensabella, Cesare Giorgianni, Giovanna Manganaro e Vincenzo Provenzano hanno così voluto ricordare i professori di un tempo e raccontare piccole storie, aneddoti e poi, inevitabilmente, se stessi nella vita professionale e privata. Certo, per tornare a un’altra locuzione latina, questa volta richiamando Seneca (De Brevitate Vitae), “Vita brevis est…”, ma per questo gruppo di ex allievi della “Gallo”, oggi con qualche filo di capello bianco in più, le lancette dell’orologio della vita, per un paio di ore, sono invece tornate indietro per oltre mezzo secolo, facendo rivivere, di conseguenza, momenti di grande gioia e spensieratezza.
A fine serata, prima di lasciarsi, non poteva non mancare una riflessione: sarà così anche fra altri 50 anni? Esiste oggi, nelle scuole, quel rapporto sociale, quel senso di unione, quella relazione tra gli studenti paragonabile a ciò che dal 1967-1968 ha unito e poi spinto questo gruppetto della Scuola Media “Gallo” a testimoniare e sancire ancora una volta, con questo secondo appuntamento, una grande amicizia “vera”?
C. G.