“Le istituzioni non possono ignorare il dibattito che sta dividendo la città sull’ex Teatro in Fiera. L’Autorità di Sistema, il sindaco e la Regione devono mettere attorno a un tavolo forze politiche e sociali per definire una scelta quanto più condivisa proprio in relazione alle caratteristiche divisive della discussione valutando se confermare il progetto in corso o se non spostarne la realizzazione in altra area (anche eventualmente dentro la stessa Fiera), valutando costi, benefici ed eventuali responsabilità contabili di una simile operazione”. Lo dice il comitato cittadino di Articolo Uno.
Anche sulla possibile demolizione dell’ex Irrera a Mare, “si esca dall’empasse. L’edificio ad oggi è vincolato, cosi come alcuni altre strutture, se l’Autorità di Sistema intende procedere all’eliminazione eviti annunci sui giornali e invece si attivi presso l’Assessorato regionale ai Beni Culturali e chieda, se davvero lo ritiene, la cancellazione del vincolo”.
Articolo Uno estende poi la riflessione all’intero fronte mare. “L’unica strada per dare seguito alle linee guida del Piano Regolatore Portuale passa per la stesura dei Piani di Inquadramento Operativo (Pio) sia per la porzione di territorio tra i torrenti Boccetta e Annunziata sia per la Zona Falcata. Per la definizione degli indirizzi di questi piani particolareggiati, l’Autorità di Sistema attivi tavoli di confronto e concertazione con le istituzioni locali, le parti sociali e le forze politiche al fine di dare un mandato preciso e condiviso a chi dovrà redigere i piani. In quest’ottica al di là di alcune “difese di ufficio” del presidente dell’Autorità di Sistema, Mario Paolo Mega, non è più accettabile che si continui a perdere tempo a quasi due anni dall’entrata in vigore del Prp. Dentro questo confronto ampio dovrà assumere una rilevanza maggiore di quanto non ne abbia avuto la questione della Zona Falcata a partire dall’accelerazione delle procedure di bonifica, elemento propedeutico per qualsiasi progetto di sviluppo. Cosi come sulla realizzazione del Porto di Tremestieri occorre velocizzare, poiché sono trascorsi troppi anni dall’avvio dei lavori e non si hanno certezze sulla loro conclusione, perché non ha senso attivare un confronto sulle prospettive strategiche senza la liberazione della Rada San Francesco”.