“L’opera, sottoposta a vincolo paesaggistico, è ubicata a meno di 150 metri dal mare e la sagoma, l’altezza, l’area di sedime e l’involucro edilizio non coincidono con la preesistente struttura”. Per questo “previa attività istruttoria e immediata sospensione dei lavori” i deputati regionali di Italia Viva, Nicola D’Agostino e Edy Tamajo, chiedono al presidente della Regione, Nello Musumeci, all’assessore al territorio e all’ambiente, Salvatore Cordaro, e all’assessore ai beni culturali, Alberto Samonà, “di annullare in autotutela la concessione edilizia rilasciata, anche in considerazione della palese violazione dell’articolo 51 del dpr 753 del 1980”.
Dopo un coro di proteste contro la ricostruzione dell’edificio dell’ex Teatro in Fiera di Messina nello stesso luogo, la vicenda approda all’Assemblea regionale siciliana, con un’interrogazione dei due deputati.
Il concorso di progettazione bandito dall’Autorità Portuale di Messina risale al lontano febbraio 2007. “Proponeva – ricordano i due deputati – una soluzione architettonica che, pur contenuta all’interno dell’involucro esistente, ribaltasse l’attuale chiusura puntando sulla trasparenza dell’edificio per creare una continuità visiva tra la città e l’area della Fiera” ma “nel 2014 tale impostazione veniva modificata e portata all’attuale soluzione che ripropone la chiusura/cesura tra la città e il mare e ciò non per motivi architettonici ma esclusivamente economici, per come sempre si legge nella relazione generale”.
In questo caso, i due deputati ricordano il vincolo paesaggistico dei beni culturali, la circolare numero 4 del 12 dicembre 2014, dell’Assessorato regionale Territorio e ambiente, che prevede l’inedificabilità a 150 metri dalla battigia., e l’articolo 51 del dpr numero 753 del 1980, che prevede “lungo i tracciati delle tramvie è vietato costruire, ricostruire o ampliare a una distanza minore di sei metri dalla più vicina rotaia”.