Politica

Fabio Granata: “La lotta al ponte è trasversale, Meloni tolga il giocattolo a Salvini”

MESSINA – Ieri ha partecipato al corteo “Lo Stretto non si tocca”. E oggi ribadisce, lui politico di destra, che lotta al progetto del ponte sullo Stretto è trasversale. Fabio Granata, ex deputato nazionale e regionale, ex vicepresidente della Regione siciliana, assessore al Comune di Siracusa, così si pronuncia: “Riconoscimento Unesco dello Stretto e referendum consultivo saranno la nuova frontiera di un impegno per bloccare sul nascere questa follia. Giorgia Meloni ci ascolti e tolga il “giocattolo” dalle mani di Salvini e lo faccia prima che il suo richiamo al sogno diventi l’incubo della ennesima, ciclopica e devastante, incompiuta”.

Continua il politico siciliano (è nato a Caltanissetta), intervistato da Tempostretto durante la diretta: “Partecipando all’imponente manifestazione del 2 dicembre, ho ribadito la richiesta di inserimento dello Stretto nella World Heritage List (siti del patrimonio mondiale, n.d.r.) Unesco come patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’umanità. La Convenzione Unesco per il patrimonio mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati e preservati quali patrimonio di tutta l’umanità. Lo Stretto deve essere iscritto nella Lista del patrimonio mondiale per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica. L’inserimento nella World Heritage List costituirà un riconoscimento straordinario e implicherà un forte impegno e una chiara assunzione di responsabilità in merito alla protezione di questo luogo dell’anima e del mito”.

Mette i risalto Granata, che ha aderito a “Indipendenza!” di Gianni Alemanno e che per anni è stato vicino all’ex presidente della Camera Fini in Alleanza nazionale: “Inconcepibile e gravissimo proporre di devastare la magnificenza dello Stretto e il tessuto urbano già compromesso di Sicilia e Calabria con la ricorrente Idea del Ponte, struttura inutile e irrealizzabile, priva di un vero progetto esecutivo. Una proposta arrogante finalizzata solo a tenere in vita e rilanciare un enorme carrozzone propagandistico. Abbiamo dimostrato in queste settimane di mobilitazione che la tutela dello Stretto e la promozione di un Modello per la sua area supera gli steccati politici e fa incontrare le persone ben al di là delle appartenenze di schieramento, nel nome della ragionevolezza. Il sostegno “ideologico” al Ponte sembra esser diventata l’unica idea per il sud di chi non ha mai avuto una sola idea per il sud e per la Sicilia. Il Ponte peraltro non ha progetto esecutivo e quindi non può avere copertura finanziaria da parte del governo”.

Ed ecco le conclusioni: “Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le città della Calabria e della Sicilia sono la vera priorità invece del Ponte. Restano sullo sfondo i profondi dubbi di costituzionalità sull’iter seguito e lascia sgomenti la mancanza di un vero dibattito pubblico che coinvolga la popolazione anche attraverso un referendum consultivo”.