I giorni passano, i problemi restano. Restano le cataste di immondizia per le strade e restano i dubbi e i timori per quel che sarà della gestione rifiuti. Nel frattempo però il tempo scorre e ad aver paura sono soprattutto i 51 lavoratori dell’Ato3 che esattamente tra 5 giorni potrebbero rimanere senza lavoro perché scade la mini proroga concessa il 30 giugno dal presidente Crocetta e il Comune non ha ancora provveduto a ricollocarli, nonostante in questi mesi avrebbe potuto sfruttare gli strumenti della mobilità interna per evitare di arrivare, come sempre, a inseguire soluzioni in extremis. Non a caso infatti anche ieri i dipendenti Ato3 hanno presidiato per l’intera mattinata i corridoi di Palazzo Zanca e hanno avuto la possibilità di partecipare alla seduta della V commissione Ambiente presieduta dalla consigliera Rita La Paglia, su richiesta della presidente del Consiglio Emilia Barrile che ha chiesto di aprire la porte della commissione ai lavoratori, in modo tale da affrontare con l’assessore Daniele Ialacqua i delicatissimi provvedimenti da cui dipende il loro futuro. Una seduta lunga e scandita da numerosi interventi, anche questa volta soprattutto per chiarire i tanti dubbi che ancora ruotano attorno alla grande operazione che l’amministrazione Accorinti sta provando a mettere in piedi per trasferire gestione rifiuti e personale di Ato e Messinambiente all’Amam.
La sensazione è che la seduta aperta sia stata voluta per far ascoltare i lavoratori con le proprie orecchie e mettere in chiaro come stanno le cose per evitare che, visti i tempi strettissimi, le eventuali responsabilità non vengano scaricate sul Consiglio che non sta ancora procedendo ad approvare le delibere che attiveranno questo percorso di mobilità, a cominciare dalla modifica dello Statuto Amam, compreso l’emendamento che inserisce la gestione del settore di igiene ambientale che è stato esitato pochi giorni fa (VEDI QUI). Oggi alle 12 ci sarà una seduta straordinaria della I commissione Bilancio che continuerà la discussione iniziata lunedì. Da questa commissione dipenderà il lavoro del Consiglio comunale su tutta la questione che riguarda la gestione rifiuti.
A nutrire timori però non sono solo i lavoratori Ato, ma anche quelli di Messinambiente. Anche loro hanno partecipato alla commissione per provare a capire umori e intenzioni dell’aula, anche loro non molleranno il pressing su amministrazione e consiglieri perché vogliono sapere quanto durerà questa condizione di incertezza totale in cui è precipitata Messinambiente. Condizione che potrebbe mettere addirittura a rischio anche il pagamento della quattordicesima ai lavoratori che invece contano di riceverla in questo mese di luglio.
“I lavoratori dell’Ato3 hanno le lettere di licenziamento in tasca e hanno paura di non essere più ricollocati, mentre quelli di Messinambiente temono di finire in gara d’appalto con la privatizzazione del servizio” dichiara la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che con il sindacato vigilerà su tutti i lavori di commissioni e consiglio. “Abbiamo la spiacevole sensazione- dichiara la Crocè insieme a Carmelo Pino- di trovare da un lato un’amministrazione poco attenta ai tempi burocratici perché è assurdo ridursi al 30 giugno per gli operatori Ato3, mentre dall’altroè palese la mancanza di dialogo con il consiglio che dichiara di non essere informato su tutto il progetto. L’impressione è che tutti navigano a vista, abbiamo sentito proposte impraticabili e improponibili, chiediamo al vicesindaco di convocare al più presto una conferenza con i capigruppo consiliari affinché non si abbiano amare sorprese in consiglio”.
Come se non bastasse c’è poi l’aspetto pratico legato al servizio che proprio in queste settimane fa acqua da tutte le parti. In liquidazione da anni, adesso in cessazione perché quella del 30 giugno dovrebbe essere l’ultima definitiva proroga, Messinambiente è anche alle prese con una nuova emergenza rifiuti che non accenna a placarsi. Per il liquidatore Alessio Ciacci appare superfluo fare previsioni su quando si tornerà alla normalità, visto che in questa fase Messinambiente si muove sul filo del rasoio, senza la possibilità di fare una programmazione di lungo respiro e con troppe incognite dietro l’angolo che mettono a repentaglio anche gli interventi di routine. Stop a spese e investimenti di ogni genere, se si guasta un pezzo nei mezzi sono dolori e in questi giorni proprio i mezzi ormai ridotti all’osso stanno dando non pochi problemi, soprattutto quelli utilizzati per il trasporto in discarica. Dai 4-5 di pochi giorni fa, adesso ne viaggiano circa 7-8 al giorno verso il sito di Motta S. Anastasia, anche per recuperare i viaggi mancati e le due mattinate in cui la discarica è rimasta chiusa. Nonostante l’impegno però in città la situazione è ancora critica.
Francesca Stornante