Un duro attacco alla politica che negli anni non ha fatto altro che guardare solo a se stessa, un appello alle Istituzioni e a tutta la società affinché si possa tutti insieme remare nella stessa direzione per uscire dalla crisi in cui siamo finiti. Ripartire dall’importanza di dare valore a ciò che ci circonda, a tutto quello che per troppo tempo è stato ignorato. Questo il messaggio chiave che esce fuori dalla prima giornata del XVII Congresso Provinciale della Cisl di Messina che al Palacultura ha riunito tutto il sindacato per fare il punto di questi quattro anni di mandato ma soprattutto programmare il futuro e guardare al domani. Numeri, dati, cifre sono stati snocciolati dai segretari durante gli interventi che si sono succeduti nel corso della giornata. Noi abbiamo chiesto faccia a faccia ai numeri uno cislini di tirare le somme ed esaminare da dove bisogna ricominciare.
Durissimo il segretario regionale Maurizio Bernava. Essendo un messinese conosce benissimo la realtà della città e la sua storia e non lesina commenti molti accesi contro la politica che per anni ha governato contribuendo solo ad affossare un intero territorio che oggi è al collasso.
“Messina è l’esempio più negativo dei drammi siciliani, forse ad un certo punto ci siamo ubriacati tutti e non abbiamo più capito cosa stava accadendo. La politica è solo stata oppressiva, non si è interessata di quelle che erano le risorse disponibili, nessuno ha pensato a come creare equilibrio tra produzione di ricchezza e successiva distribuzione, si è pensato solo a usurpare il territorio, ad occupare ogni spazio solo per creare ricchezza da concentrare nelle mani di pochi”.
I toni si fanno ancora più forti quando si parla del presente recente. “Abbiamo una classe politica che ormai ha portato la città al fallimento, ci vorrebbe una sana autocritica da parte della classe dirigente. Serve un progetto nuovo, non politico, ma di cose concrete e realizzabili partendo dalla verità, dall’ammissione delle responsabilità da parte di chi poteva fare e non ha fatto”.
Amara la considerazione di Bernava che considera la politica troppo distratta, incapace e lontana dalla gente. “La città è fallita politicamente, economicamente ed eticamente. Le elezioni per Messina sono vicine, vorrei che i dinosauri di questa politica si facessero da parte, vorrei vederli in panchina o ancora meglio in tribuna a guardare per lasciare spazio a nuove risorse per dare davvero un futuro alla città”.
Il segretario regionale attacca non solo la politica messinese, ma anche quella nazionale che continua a parlare di tutto meno che dei problemi veri delle famiglie e delle imprese, che non fa nulla per concentrare sforzi e risorse su recessione, recupero degli sprechi, investimenti sullo sviluppo, politiche sociali. “In questi giorni guardando cosa accade a Roma ci viene offerto uno spettacolo indecente dei partiti che si interessano solo di alleanze e accordi politici mentre il Paese muore”, commenta Bernava. Per questo invita tutti alla responsabilità, alla sobrietà, ma soprattutto alla partecipazione e al confronto. “C’è da fare il pane con poca farina e di scarsa qualità. Ma se ognuno ci mette un po’ del suo forse riusciamo a prepararlo questo pane”.
Anche il segretario messinese della Cisl Tonino Genovese muove delle precise accuse alla classe politica. “In questi anni c’è stata un’insipienza politica da parte di molta politica, non tutta, ma la maggior parte. Ci si è preoccupati di più di governare il consenso piuttosto che la città, ci vuole una forte inversione di tendenza per iniziare ad assumere decisioni e fare scelte precise. Scelte che di certo non piaceranno a tutti ma che sono necessarie altrimenti si continuerà a contare le operazioni che non si risolvono (basti pensare alle innumerevoli vertenze) e a tutto quello che non si è fatto”. La Cisl però vuole essere ottimista perché se si continua solo a guardare le nude cifre e a piangersi addosso la città non si risolleverà mai, spiega il segretario. La bacchetta magica, purtroppo, non ce l’ha nessuno e le soluzioni devono essere necessariamente tante, ma per la Cisl insieme si può, così dice lo slogan di questo congresso. Ad una condizione però: “dare valore ai bisogni, al territorio, all’ambiente, alla ricostruzione di un tessuto sociale che si sta sfaldando” ha detto Genovese. Del resto Messina è in controtendenza rispetto alle altre città siciliane, continua a perdere abitanti e la precarizzazione del lavoro sta raggiungendo tassi pericolosi. Intervenire è quasi un obbligo. La Cisl vuole essere in prima linea per questo cambio di rotta. (Francesca Stornante)