La questione è già stata al centro di segnalazioni negli anni scorsi, uno scontro tra sigle sindacali che continua sin dal periodo di gestione Foti.
Pomo della discordia gli avanzamenti di carriera provvisori ed il meccanismo utilizzato in Atm attraverso la concessione di parametri superiori per un periodo “temporaneo” che però si trasformava in definitivo (grazie anche ai contenziosi).
Nel bel mezzo dell’ennesima diatriba tra diverse sigle sindacali ed aziende ritorna quindi in primo piano la querelle sulle promozioni definite politico-sindacali. Una sorta di Cencelli sindacale.
A chiedere un incontro con l’azienda sono le 3 sigle autonome Faisa, Ugl e Orsa attraverso i segretari Sciotto, Sturiale e Massaro che invitano l’Atm “a rompere definitivamente con le dinamiche che si trascinano dalla Gestione Foti – De Almagro ed a sospendere gli avanzamenti di carriera provvisori e i relativi aumenti stipendiali, a suo tempo concessi con troppa leggerezza”.
I sindacalisti ricordano il sistema adottato (ma che a quanto pare continua ad essere utilizzato): l’azienda concede parametri superiori e aumenti stipendiali con la formula del “provvisorio”. Le mansioni superiori però finivano con il protrarsi oltre la soglia temporale prevista dalla normativa, in modo da mettere automaticamente l’interessato in condizioni di avviare un contenzioso con l’azienda dagli esiti sicuri.
La promozione cioè diventa definitiva senza bisogno di passare attraverso selezioni interne.
“L’attuale gestione aziendale – proseguono Faisa, Ugl e Orsa– ha ereditato un numero significativo di personale che gode di differenza stipendiale concessa con ordine di servizio dalla precedente direzione e si troverebbe a soccombere in eventuale contenzioso innescato dai dipendenti. Chiediamo invece un’ immediata inversione di rotta, bisogna chiudere con l’era delle promozioni suggerite e con i concorsi interni di cui si conoscevano i nomi dei vincitori una settimana prima delle selezioni. Nella delicata fase di liquidazione e nascita della nuova ATM, per garantire un servizio produttivo ed efficace bisogna affidarsi esclusivamente alla meritocrazia”.
I tre sindacati si rivolgono quindi alla direzione Atm ed alla Commissione di liquidatori attraverso una lettera che punta soprattutto sulla questione degli avanzamenti di carriera.
“E’ paradossale- scrivono Sciotto, Sturiale e Massaro– che la denuncia sulle differenze stipendiali provenga da soggetti che hanno usufruito di tale aumento stipendiale per anni e continuano a goderne tutt’oggi. Anche l’attuale dirigenza aziendale, sulla falsa riga della precedente gestione, ha autorizzato l’utilizzo a mansioni superiori di alcuni dipendenti e il relativo aumento stipendiale. Non è un mistero che le differenze stipendiali ordinate durante la gestione Foti – De Almagro si sono protratte oltre il limite del provvisorio e oggi rischiano di diventare promozioni definitive che, probabilmente, non privilegiano la meritocrazia”.
Per questo le organizzazioni sindacali chiedono all’Atm di azzerare tutte le differenze stipendiali in atto e il rientro nei livelli di competenza del personaleche fino a oggi è stato utilizzato in mansioni superiori con differenza stipendiale.
Per il futuro s’invita l’azienda a usare il sistema dell’interpello rivolto a tutti i dipendenti aventi titolo e requisiti, da selezionare attraverso concorso interno con i canoni della trasparenza.
“In fase di liquidazione e prima dell’avvio della nuova azienda, bisogna archiviare definitivamente l’era delle promozioni attraverso “segnalazione” e acquisizione dei livelli superiori per semplice decorrenza dei termini. TUTTI i lavoratori hanno il diritto allo sviluppo di carriera, partano dallo stesso traguardo e vincano i migliori”.
R.Br.