“Alle spalle ci sono 50 anni di liti tra istituzioni competenti ed un’eredità di contenziosi e problemi spaventosi. Il Patto per la Falce ha portato grandi risultati grazie al lavoro di squadra, soprattutto tra l’Autorità portuale e l’Università. Abbiamo aperto le buste e adesso iniziamo le demolizioni, là dov’è possibile. Abbiamo operato in concerto con la Soprintendenza e stiamo facendo ogni cosa con estrema attenzione”
Il commissario dell’Autorità Portuale Antonino De Simone difende il risultato di un lavoro di squadra che ha pur visto qualcuno restare in panchina ed altri stare all’attacco, ma ha senza dubbio invertito la rotta rispetto ai 50 anni precedenti, caratterizzati da litigiosità da record.
Alla fine sono rimasti in campo pochi giocatori tra i firmatari del Patto per la Falce, e l’Autorità portuale è sicuramente tra questi.
“Pensi che ci sono ancora molti ricorsi e che per ogni singolo passo abbiamo trovato ostacoli e rinvii. Le demolizioni all’ex cantiere Savena rappresentano solo il 1°step- prosegue De Simone– Non si può tornare indietro sul Patto per la Falce, ma per amore di verità devo dire che quest’amministrazione comunale finora ha operato con lo stesso spirito di collaborazione. Per la prima volta ho visto partecipare alle riunioni del Comitato Portuale un componente dell’amministrazione, o il vicesindaco Mondello o l’assessore Musolino. Probabilmente le dichiarazioni del sindaco De Luca sono state quelle di chi per la prima volta ha scoperto le condizioni in cui si trova la Falce e si è giustamente indignato. Però chi era con lui non lo ha informato in modo corretto su come stavano le cose e chi si stava muovendo davvero”.
De Luca, in occasione della visita alla Real Cittadella, con un post su facebook ha definito il Patto per la Falce “patto tra imbecilli” ed ha predisposto una proposta di legge (presentata dalla parlamentare Siracusano) per avocare la competenza esclusiva sull’area al Comune ed azzerare quanto fatto.
“Mi sono sorpreso per quelle dichiarazioni–continua De Simone– Frasi dettate forse dal fatto che era stato male informato e che quello è stato il primo impatto. Se non fosse stato per il sindaco De Luca che ha proceduto con gli sgomberi i lavori al porto di Tremestieri non sarebbero iniziati. Allo stesso modo si è battuto e si sta battendo a Palermo con il governo Musumeci per la Vas. E, ripeto, per la prima volta il Comune partecipa alle riunioni del Comitato. Per questo invito il sindaco, non appena rientra dagli incontri per la campagna elettorale a fare un sopralluogo insieme a noi alla Falce, per verificare quanto è stato fatto grazie al Patto e grazie a chi lo sta portando avanti, Università compresa Spero si possano chiarire, incontrandoci, eventuali equivoci per poter continuare con nuovo slancio nell’interesse comune di Messina e delle istituzioni”.
Dopo l’apertura delle buste ed i contatti con la società che dovrà effettuare le demolizioni sono stati individuati i due fabbricati, di nessun interesse culturale o storico, da buttare giù. Le operazioni sono state predisposte in estrema sicurezza anche per tutelare le parti storiche e di pregio della vicina Real Cittadella. I fabbricati da demolire (stabili degli ex cantieri navali Savena) sono a dovuta distanza rispetto alle cortine murarie monumentali sotto vincolo, ma sono previste ugualmente recinzioni e l’utilizzo di tecniche sicure per evitare rischi e danni.
Nel frattempo si continua con le ingiunzioni di sgombero. Il paradosso della zona Falcata e della Real Cittadella è anche questo: una delle parti più belle di Messina, se non in assoluto la più bella, anche storicamente, è diventato terreno di devastazione, abusivismo, abbandono. E, mentre le istituzioni litigavano per decenni, in troppi hanno agito indisturbati.