MESSINA – “Tra debito e contenzioso, il Cas era esposto per 600 milioni. Ora abbiamo già ridotto a 200 milioni”. L’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Marco Falcone, racconta le ultime azioni per risanare l’ente. “Abbiamo recuperato 15 milioni da Autostrade per l’Italia per la convenzione Telepass. Abbiamo vinto il contenzioso con Technital, ufficio tecnico esterno che ci chiedeva 135 milioni e invece non abbiamo sborsato neanche un euro. 80 milioni li abbiamo pagati per chiudere altri contenziosi, a saldo e stralcio. Il contenzioso da 212 milioni con Cosedil e Cosige per la Siracusa – Gela si è risolto con un esborso da 19 milioni e il cantiere è ripartito. Pensiamo di finire il primo lotto, Rosolini – Ispica, entro un anno, così eviteremo di perdere il cofinanziamento europeo da 48 milioni”.
Altre opere consegnate nella zona sud della Sicilia, come la Maremonti e il primo tratto della Noto – Pachino. A Messina, invece, c’è il viadotto Ritiro. “Quando ci siamo insediati c’era una produzione del 3 % – prosegue Falcone -, ora siamo al 35 %. Sono state smontate 16 campate su 22, le ultime sei verranno tolte entro luglio. A settembre si inizierà con la ricostruzione del viadotto e lo svaro dell’altra corsia”.
Poi ancora sugli aspetti economici. “Il Cas è un ente pubblico non economico che incassa ogni giorno circa 300mila euro, paga l’Iva e non può scaricarla. Per questo c’è una norma in assemblea regionale con la quale si prevede di trasformare il Cas in ente pubblico economico. L’ente ha un bilancio da 100 milioni, dei quali 20 sono per il personale, 8 per l’energia elettrica, 14 per la convenzione con Anas. In pratica paghiamo 40mila euro al giorno ad Anas, un mantenimento senza matrimonio. Oggi, però, il Cas è un ente sano. Ci sono tanti problemi ma li stiamo affrontando e li risolveremo”.
(Marco Ipsale)