Il Torrente Bisconte – Catarratti continua ad essere “terra di nessuno”.
Il consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni, denuncia le gravi condizioni ambientali in cui versa l’alveo dell’ importante torrente cittadino: da decenni – scrive in una nota – i residenti dei due popolosi villaggi vivono un vero e proprio incubo «sia sotto il profilo viario e infrastrutturale per la tanto agognata copertura che risolverebbe le annose problematiche di viabilità, sia sotto il profilo igienico-sanitario per i mancati interventi di bonifica che trasformano anche il torrente in un’autentica bomba ad orologeria».
Il suo lungo alveo- afferma il rappresentante di quartiere – è infatti diventata una discarica a cielo aperto, all’interno della quale vengono depositati inerti, suppellettili, carcasse di motorini e qualsiasi altro tipo di oggetto e materiale, ai quali si aggiunge anche «l’ingombrante presenza di arbusti, rovi ed erbacce che certamente non costituisce insidia minore rispetto alle numerose discariche presenti». Sconforto e preoccupazione – aggiunge – Gioveni – sono i sentimenti prevalenti tra i residenti della zona, soprattutto tra le famiglie che nei fabbricati di Fondo Pistone che si affacciano direttamente sulla foce del torrente. A fronte di questa situazione drammatica, il consigliere dell’Udc punta il dito contro l’immobilismo delle istituzioni, spiegando nel suo documento che nel corso di un incontro con l’assessore al Risanamento Roberto sparso «è emerso che, dopo il parere condizionato dato dal Genio Civile, non si è ancora provveduto a redigere il progetto esecutivo completo della parte economica, necessaria per quantificare esattamente il costo dell’opera (stimato in circa 20 milioni di euro), che rimane ancora priva di copertura finanziaria».
Il consigliere di quartiere, quindi, «visto il palese fallimento nel proseguire l’iter progettuale con i fondi del Risanamento, propone di estrapolare il progetto della copertura del torrente Bisconte dall’ambito “C” del Risanamento e di inserirlo fra le opere da realizzare con i fondi della Protezione Civile».