Al di là di ogni immaginazione. Siamo arrivati al punto che la realtà supera la fantapolitica. Dopo aver chiesto per l’ennesima volta l’ennesimo rinvio al termine di scadenza della presentazione delle firme il Megafono ha fatto un altro gioco di prestigio degno dei migliori illusionisti: a pochi secondi dalla scadenza Giuseppe Ardizzone ha presentato UNA BUSTA CHIUSA SIGILLATA con l’indicazione di non aprirla fino a domani mattina, per dare modo al presidente Crocetta di dare il placet sul nome del candidato del movimento alle primarie. Roba da fantasilandia. Non sappiamo cosa contenga la busta, che è stata consegnata a Patrizio Marino, presidente di un Comitato organizzatore ormai basito di fronte a quanto finora accaduto. Dovrebbero esserci le firme richieste e il nome del candidato del Megafono (che dovrà restare segreto fino a domattina come nella serata degli Oscar quando il presentatore lo apre e lo declama in mondovisione) che, pare, dovrebbe essere Enrico Spicuzza, attuale commissario dell’Atm e per settimane sponsorizzato da Lumia prima che Crocetta virasse su Giusy Furnari. Il condizionale è d’obbligo perché ormai ci aspettiamo di tutto, anche che il nome sia stato scritto con l’inchiostro invisibile e domani ne appaia un altro o scompaia del tutto o appaia un’intera lista. Non sappiamo neanche se Marino abbia messo la busta chiusa sotto il cuscino per evitare sorprese o nella cassaforte personale, dal momento che il regolamento delle primarie non contemplava l’evenienza di un partito che dopo aver partecipato a tutte le riunioni decidesse di ritirarsi all’ultimo minuto, poi di rientrare, poi di ritardare, insomma di “animare un po’” queste tediose serate di coalizione. In verità Crocetta e i suoi hanno trascorso gran parte del tempo rimasto a cercare di convincere Giusy Furnari a partecipare alle primarie, nonostante per giorni e giorni avessero sostenuto l’esatto contrario. La professoressa è stata irremovibile ed ha anche diramato un comunicato stampa: “Confermo la mia non adesione alle primarie. Smentisco ogni notizia che contrasti con queste decisioni e voci che affermano una mia iscrizione alle liste delle primarie”. Andati a vuoto tutti i tentativi (esclusi forse i mazzi di fiori e i cioccolatini) gli esponenti del Megafono hanno trascorso ore frenetiche per tirar fuori dal cilindro quel nome da sottoporre alle urne di quelle primarie che fino a poche ore prima Crocetta aveva definito “falsate”. E’ passato poco più di un mese da quando Crocetta, in campagna per le Politiche, aveva annunciato un “candidato sbaragliante” che avrebbe stupito tutti ed invece, settimane dopo, è finita con una busta chiusa. Certo, aveva ragione: ha stupito tutti e probabilmente le sorprese non sono ancora finite. Domattina potrebbe accadere di tutto, i nomi essere due, il Megafono decidere di ri-uscire dalla coalizione, chiedere il posticipo delle primarie. Qualsiasi ipotesi a questo punto è consentita. Quel che amareggia è la mancanza di rispetto nei confronti di tutti i componenti del tavolo e di quei candidati che hanno rispettato tutte le regole, impegnandosi in una campagna elettorale, nella predisposizione del regolamento, nelle conferenze stampa, credendo in uno strumento di partecipazione, per quanto “non infallibile” almeno da loro ritenuto il migliore possibile. Il regolamento è stato adattato in questi giorni solo nel nome della compattezza della coalizione, ribadita da Genovese e D’Alia. Quanto poi alla credibilità ed alla affidabilità del Megafono messinese è il suo leader stesso che ha fatto di tutto per minarle con continue sconfessioni e decisioni repentine. I malumori continuano ad aumentare e questa vicenda lascerà strascichi profondi e alimenterà fughe. L’immagine che è venuta fuori in questi giorni non è delle migliori. Chi non ha cambiato idea e resta contrario alle primarie è il gruppo Picciolo-Greco che per bocca proprio di quest’ultimo ribadisce: “Siamo stanchi di queste buffonate. Noi correremo da soli e la nostra candidata autonoma alle elezioni, se lo vorrà sarà Giusy Furnari. Noi non partecipiamo alle primarie di Genovese, se la facciano loro. Io, Marcello Greco non voglio essere il cameriere di D’Alia e Genovese, se vuole lo faccia qualcun altro”.
Domani alle 10.30 ci sarà la conferenza stampa del Comitato delle primarie del centro-sinistra. Prima di allora, si spera, Crocetta avrà sciolto i dubbi. E la busta chiusa potrà essere aperta svelando l’arcano (o gli arcani), in barba a qualsiasi regola scritta o non scritta. A meno che, nella notte, ignoti non si introducano in casa del presidente del Comitato per rubare la busta e allora saremo costretti ad assistere ad un altro spettacolo teatrale: Benvenuti a fantasilandia.
Rosaria Brancato