Sono a lavoro i carabinieri della Compagnia Messina Centro, ai comandi del Capitano Emanuela Rocca, e del Nucleo Radiomobile per identificare i due giovani che nella notte tra sabato e domenica sono passati come una baraonda al lido di Capo Peloro, seminando il panico e danneggiando la struttura. I testimoni hanno anche confermato che i ragazzi sono tornati nel cuore della notte imbracciando un fucile, in spiaggia, ma non che abbiano esploso colpi in aria.
Al momento, quindi, si cercano i responsabili della furibonda rissa e dei danneggiamenti. La notte di follìa per i due è cominciata dopo l'una quando sono entrati nel lido, dove c'era un concerto, e visibilmente "sballati" hanno cominciato ad infastidire i presenti, suscitando la reazione di alcuni di loro. Reazione alla quale i due hanno risposto cominciando a sferrare calci e pugni contro gli arredi, brandendoli a mò di minaccia.
Alla fine si sono allontanati, ma intorno alle 4 vi hanno fatto ritorno imbracciando un grosso fucile, alla ricerca di quelli che li avevano messi in fuga. Nel frattempo, però, il lido aveva chiuso i battenti e i giovani teppisti non hanno potuto mettere in pratica la loro vendetta.
I militari del Radiomobile, intervenuti in prima battuta intorno alle due per la lite, poi tornati all'alba su richiesta di una donna che ha raccontato dei giovani armati, hanno già sentito diversi testimoni. Tutti confermano che quelli armati erano gli stessi giovani autori del raid all'interno del lido. Nessuno, però, ha detto di aver sentito esplodere colpi in aria. Adesso si lavora per individuarli. (Alessandra Serio)