Forse non è andata come si immaginava lo scorso 23 aprile, almeno non nei tempi. In quell’occasione la Regione, tramite il suo braccio Ente Porto, firmava un accordo in cui rinunciava ad ogni pretesa sulla Zona Falcata, “certificando” la titolarità delle aree in capo all’Autorità Portuale, dopo anni di contese giudiziarie. L’ultima è ancora in corso e sarà discussa nel mese di maggio ma non dovrebbe riservare grandi sorprese, anche in virtù dell’impegno sottoscritto dall’Ente Porto “all’abbandono del giudizio di appello contro la sentenza 191/2013 del Tribunale di Messina e del giudizio iscritto al Nrg 4121/2010 pendente innanzi allo stesso Tribunale”. Ma quell’accordo non si è tradotto in interventi immediati.
La gestione della Zona Falcata è passata ufficialmente all’Autorità Portuale alla fine dello scorso mese di ottobre, quand’è stato pubblicato il verbale redatto dalla Capitaneria di Porto Autorità Marittima dello Stretto. Da un paio di mesi, l’ente di via Vittorio Emanuele ha avviato una prima fase di ricognizione con l’obiettivo di iniziare a breve le demolizioni e le caratterizzazioni per le bonifiche.
Adesso, finalmente, sembrano esserci tutte le condizioni perché la Zona Falcata possa rinascere davvero. Un punto a favore è rappresentato anche dalla presenza di un messinese alla guida dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, quel Maurizio Croce che della questione si era interessato già in passato e ancor più adesso. Tanto che il suo partito, il Patto dei Democratici per le Riforme, ha preannunciato l’attivazione di un tavolo tecnico regionale per accelerare le bonifiche.
L’obiettivo del Pdr è lo stesso di quello dell’Autorità Portuale. Per questo, il presidente Antonino De Simone sta chiedendo la costituzione di un tavolo tecnico con il sindaco Renato Accorinti e la deputazione messinese, sia regionale sia nazionale. “Se vogliono adoperarsi con la Regione per fare squadra e accelerare bonifiche e demolizioni – afferma il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina – non possiamo che esserne felici e dare la disponibilità a fare la nostra parte. Il presidente De Simone vuole fare un tavolo comune proprio per dire pubblicamente che è finito il tempo dell’alibi Ente Porto e che adesso si può finalmente passare all’azione. Lo scopo primario dev’essere quello di ridurre al minimo l’enorme massa di degrado esistente e per questo servono molti soldi. Tutti gli altri progetti vengono dopo. Noi siamo pronti a farlo, se c’è anche la volontà politica della Regione tanto meglio, cercheremo di muoverci in sinergia”.
E’ dunque importante evitare duplicazioni o sovrapposizioni e agire di pari passo. “Credo che le premesse siano buone – conclude Di Sarcina – anche perché l’assessore conosce molto bene la Zona Falcata. Quelle aree sono dell’Autorità Portuale ma, prima ancora, sono della città”.
(Marco Ipsale)