Una tradizione che si tramanda dalla metà dell’ ‘800, sino alle giovani generazioni, legate ai loro avi dal canto del rosario in dialetto siciliano che ha scandito anche quest’anno il novenario. Quella che si celebrerà domani (giovedì) a Furci Siculo in onore della Madonna delle Grazie (venerata nella chiesetta che sorge nell’omonimo quartiere) è la festa più antica della cittadina jonica, anche se la Patrone è la Vergine del Rosario. Quel Rosario, “O Matri di la Razia”, da ieri campeggia, verso per verso, lungo la Via della Grazia, inaugurata e benedetta ieri nel contesto dei festeggiamenti. E’ un nuovo percorso che dalla Chiesa Madre conduce alla chiesa della Madonna delle Grazie.
“Un cammino che attraversa le vie della nostra quotidianità (piazza Sacro Cuore, via Milano, via Madonna delle Grazie) – spiega il parroco, mons. Giò Tavilla – e che ci invita alla preghiera, riconoscendo la nostra identità cristiana e devozione mariana”. Lungo quel percorso, per iniziativa del parroco e degli operatori pastorali, sono stati posti 5 pannelli raffiguranti l’immagine della Madonna delle Grazie e le cinque strofe del tradizionale Rosario cantato dai devoti nella lingua dialettale “affinché in futuro – rimarca don Giò – chiunque percorrerà questa via, possa rivolgere il cuore alle cose del cielo e innalzare la propria preghiera”.
La benedizione è iniziata con una preghiera nella piazza principale del paese. Da lì si è snodata una processione. Dinanzi ad ogni pannello è stato enunciato il mistero da contemplare, proclamando la Parola di Dio, ed è stato cantato il Rosario in dialetto. “Spiritualità, cultura e tradizione – conclude il parroco – per esprimere anche con questo segno posto in una porzione di territorio che la nostra Furci è città di Maria”. Domani sarà il giorno della festa. Nel corso della mattinata saranno celebrate due sante Messe: alle 7 e alle 8,30, rispettivamente da mons. Giò e padre Fabbrizio Subba (parroco del Santuario S. Maria del Carmelo a S. Teresa di Riva. Nel pomeriggio, alle 18, il solenne Pontificale, al quale farà seguito la processione.
Carmelo Caspanello