cronaca

Femminicidio Lorena Quaranta, processo slitta in attesa della decisione su giurati over 65

MESSINA – Dovrà attendere la famiglia di Lorena Quaranta per capire come si chiuderà il processo di secondo grado ad Antonio De Pace, il giovane che ha ucciso la loro figlia, nell’abitazione di Furci Siculo dove convivevano, nel marzo 2020. La prima udienza è infatti slittata di qualche settimana. La Corte attende infatti la pronuncia della Corte di Cassazione su un processo palermitano che è alle prese con la vicenda dei giurati over 65. Anche l’ergastolo a De Pace in primo grado, infatti, sarebbe “viziato” da questo impasse, ha fatto notare l’avvocato Salvatore Silvestro che lo difende.

In attesa della Suprema Corte, quindi, l’udienza prevista per oggi si è aperta e chiusa senza nulla di fatto. Una pronuncia attesa perché sono diversi i processi che rischiano di ripartire dal primo grado, non soltanto a Messina dove ha fatto precedente l’annullamento del processo al così detto “untorie Aids” che dopo la condanna a 22 anni si trova a vedere ricelebrato il primo grado di giudizio.

“Per De Pace il quadro probatorio non cambia – spiega il legale Silvestro – ma il dibattimento è da ricelebrare”. A meno che la Cassazione nel frattempo non trovi una strada per “salvare” le tante sentenze a rischio.

Anche se il Ministro della Giustizia Nordio sulla questione ha espresso chiaramente un’altra indicazione: non una interpretazione autentica della legge, che rischierebbe di complicare ulteriormente le cose, ma una revisione della legge attualmente in vigore, che giudica “superata” e che impone ai giurati con più di 65 anni di età di lasciare l’incarico.