A differenza degli altri titoli del percorso dei “Film per l’estate”, Ferie d’Agosto non è arrivato in sala durante la stagione più calda. La pellicola, diretta da Paolo Virzì, è infatti stata distribuita nell’aprile del ’96. A farla rientrare di diritto nell’insieme dei film proposti, è naturalmente l’ambientazione temporale specificata dal titolo.
Le ferie in questione vengono trascorse nell’isola di Ventotene da due diversi gruppi di vacanzieri. I primi, habitué dell’isola, affittano da quindici anni lo stesso casolare, rigorosamente privo di elettricità. I secondi, per la prima volta a Ventotene, affittano la casa accanto, e per prima cosa controllano il funzionamento dell’antenna per la tv. Le loro differenze mettono a confronto – e a contrasto – due mondi agli antipodi. Da un lato, gente con una formazione umanistica e lavori nell’istruzione, nell’arte, nella comunicazione. Dall’altro commercianti arricchiti, rappresentanti del “generone” romano.
Letteratura e poesia contro televisione. Escursioni e contemplazione della natura contro barca a motore e pesca subacquea. Canzoni intorno al fuoco contro shopping. Quando si traccia una linea per dividere in maniera netta due opposte fazioni, è naturale correre il rischio dello stereotipo. Essendo una commedia, però, Ferie d’Agosto può permettersi di non scavare in profondità come film con altri obiettivi. Inoltre, se il contrasto tra gusti e abitudini di “sinistra” e “destra” fanno soprattutto sorridere, le corde emotive dello spettatore sono toccate dalle vicende umane – prive di colore politico – dei protagonisti.
Matrimoni sbagliati, lavori che non ingranano, problemi di soldi. E ancora persone che tornano inaspettatamente dal passato, speranze sfumate, amori adolescenziali. Sono queste le dinamiche in cui, a seconda delle proprie esperienze, potrà ritrovarsi lo spettatore. La fine delle ferie, e la partenza dall’isola, porranno ovviamente i protagonisti di fronte allo scorrere del tempo. Ognuno di loro, come del resto chi guarda, dovrà decidere se apprezzarne la capacità di lenire il dolore o temerne la ferocia nel ridurre le possibilità.
In Ferie d’Agosto recitano molti volti noti del cinema italiano. Nel primo gruppo troviamo Silvio Orlando, docente e giornalista de L’Unità, Laura Morante, che interpreta la sua compagna, Gigio Alberti e Antonella Ponziani. Nel secondo Ennio Fantastichini, scomparso nel 2019, Sabrina Ferilli, Piero Natoli e Paola Tiziana Cruciani. Infine, a interpretare il carabiniere che tenta di mediare tra le due fazioni è Rocco Papaleo.
Ferie d’Agosto si è aggiudicato il Premio per il Miglior Film ai David di Donatello del 1996. Nell’occasione ha anche ricevuto le nomination per Miglior regista a Paolo Virzì, Miglior sceneggiatura allo stesso Virzì e Francesco Bruni, Miglior attrice protagonista a Laura Morante e Miglior attore protagonista e Ennio Fantastichini. Ai Nastri d’Argento, invece, le nomination attoriali andarono invece a Silvio Orlando e Sabrina Ferilli.
Le riprese vennero svolte nell’estate del ’95, caratterizzata da un clima particolarmente inclemente. Questo creò numerose difficoltà a cast e troupe, specialmente per le scene notturne.