MESSINA – Puntano al ferragosto in libertà Carmelo, Provvidenza e Carmen Saglimbeni, gli imprenditori di Santa Teresa Riva ai domiciliari con l’accusa di estorsione ai dipendenti. Gli avvocati Massimo Principato ed Antonio Scarcella hanno infatti presentato appello al Tribunale della Libertà perché riesamini, sotto il profilo cautelare, il provvedimento di arresto a loro carico, chiedendo che venga revocato o attenuato.
Stessa richiesta anche per Domenico Saglimbene, coinvolto pressoché allo stesso titolo nei fatti che la Procura di Messina ha messo sotto la lente d’ingrandimento.
E una data c’è già: l’udienza davanti al Collegio della Libertà è infatti stata fissata per il prossimo 11 agosto.
Il primo confronto col giudice, ovvero gli interrogatori di garanzia, erano andati a vuoto per i due fratelli e le figlie. Le prime istanze di scarcerazione sono state infatti rigettate praticamente in toto. Nessuno di loro aveva comunque scelto di rispondere, tranne Domenico che si era chiamato fuori praticamente da tutto, dai reati dai quali si è difeso come dalla gestione delle attività della Top Market. Ma il giudice non gli aveva “creduto”, dicendo no anche a lui.
La Procura, dopo l’inchiesta della Guardia di Finanza, ha anche ordinato il sequestro di 185 mila euro sui conti correnti personali degli indagati e sui conti della società, sbloccati dopo che il presunto “maltolto” è stato sigillato.
L’inchiesta parla di dipendenti costretti a lavorare oltre l’orario di turno e costretti a restituire ai datori parte della loro busta paga, pena il licenziamento.