35mila 500 pendolari su 380 treni giornalieri, una flotta di 101 treni con 1350 addetti di Trenitalia, più 600 addetti dell' indotto delle pulizie. Per i sindacati confederali "esiste solo una condizione per un serio sviluppo del trasporto ferroviario in Sicilia, la firma del contratto di servizio". L'ultimo è stato firmato a dicembre 2015 ed ha durata biennale, in attesa del prossimo che dovrà avere invece durata decennale. Al momento è previsto un corrispettivo di 111,5 milioni per 9,5 milioni di treni/km annui, ma l'obiettivo è quello di incrementare queste cifre.
"L'accordo – proseguono Cgil, Cisl e Uil – deve prevedere un corposo piano di investimenti sul materiale rotabile, tramite lo sblocco dell'emendamento di 83 milioni da spendere in 7 anni (tra il 2020 e il 2026). Gli annunci del mondo politico e le prospettive di investimenti lasciavano intravedere nei mesi scorsi l'opportunità per la nostra regione di dotarsi di un sistema ferroviario moderno ed efficiente sia in termini infrastrutturali che di parco rotabile, ma nonostante tutto ancora nessuna firma. I numeri odierni non consentono di potenziare in modo capillare i collegamenti offerti, in quanto l'attivazione di nuovi servizi comporta il depotenziamento di altri. Si rischia con la prossima riapertura della linea Palermo-Punta Raisi il depotenzionamento di altri collegamenti senza poter ottimizzare l'utilizzazione della nuova infrastruttura. Tutto ciò avrà dei risvolti che non si limitano solo alla mobilità dei cittadini ma anche sull'occupazione dei ferrovieri. Lo scenario che si apre è in primis un taglio sul personale mobile e di officina, ma tagliare significa meno treni e quindi meno richiesta da parte di Rfi di presenziamento e quindi meno manutenzione sui binari".
Preoccupazione anche per gl investimenti infrastrutturali. "I cantieri sono statici, con forti ritardi sui tempi di consegna delle opere e difficoltà perfino ad ipotizzare tempi ben definiti. E' arrivato il momento in cui dalle parole si passi ai fatti. Riteniamo che Contratto di Servizio e accordo di programma quadro devono essere i pilastri del Piano regionale dei trasporti Sicilia finalizzato ad un efficientamento del Trasporto Pubblico Locale in un'ottica sinergica con il gommato. Soltanto con una visione del gommato inteso come mezzo di interscambio integrato con il ferro, in altre parole il gommato va dove non arriva il treno, si possono azzerare gli sprechi ottimizzando l'uso delle risorse ed offrendo alla collettività servizi all'altezza di un paese europeo".